Il rapper sardo denuncia: “Non c’è più libertà d’espressione”.
Salmo si scaglia contro i social e contro le piattaforme streaming. “L’arte è da buttare”, scrive il rapper. “Non c’è più libertà di espressione“. Su Instagram lo sfogo di Maurizio Pisciottu (questo il vero nome del rapper): i social che introducono forti limitazioni per quanto riguarda le pubblicazioni e le promozioni dei brani, e le piattaforme streaming che invece pagherebbero poco gli artisti.
Basta limitazioni inutili
“Già la musica è quasi completamente gratis perché dovete sapere che le piattaforme di streaming non ci pagano un ca**o. Non ci danno niente, pochissimo“, accusa il rapper sardo. “Però, non posso neanche postare su internet per fare un po’ di pubblicità alle canzoni che ho fatto, che abbiamo fatto, per più di 29 secondi. Non si sa il perché, ma se tu lo posti per 30 secondi ti buttano giù la canzone. Ma la canzone l’ho fatta io. Neanche se ti mettono in whitelist, ma non più di 29 secondi“, subito dopo si sfoga Salmo.
Il bavaglio all’arte
E sulla libertà di espressione Salmo sottolinea: “Devi stare attento a quello che dici nelle canzoni, alle foto che posti, ai video che fai, altrimenti te lo bloccano. L’arte allora, ragazzi, è da buttare. Non c’è più libera espressione“. In un’altra storia Instagram il cantante aggiunge: “E non è finita: se avete notato non si può neanche dire che cosa succede in Palestina, perché altrimenti Zuckerberg blocca tutto. Stiamo vivendo un periodo veramente assurdo e nessuno dice e fa niente“.