“Cos’è la volgarità? È quando si fa finta e non si mette passione in quel che si fa”.
Rocco Siffredi è stato ospite al “Comics&Games”, la manifestazione che nel fine settimana ha riunito alla Fiera di Forlì appassionati di manga, fumetti, anime, videogiochi e giochi da tavolo. Nel corso del suo intervento, Rocco Siffredi ha parlato di educazione sessuale, di cultura del rispetto e della sua esperienza come attore nel mondo del hard.
Il sesso e i genitori
“I genitori non devono più vergognarsi di parlare di sesso. Il problema più grande che c’è in Italia e che non si riesce a parlare con i propri figli, per poi sorprendersi di trovare immagini pornografiche sui telefonini dei ragazzi. E la cosa peggiore che si può dire ai ragazzi è che il porno non esiste. Bisogna semplicemente spiegare che cos’è il porno, come si utilizza internet e soprattutto devono essere i genitori a farlo. Ho due figli maschi, che sono nati in una situazione abbastanza complessa se vogliamo, ma hanno ricevuto una educazione sessuale molto precisa e importante grazie anche all’aiuto della madre, parlando dell’importanza dell’utilizzo del preservativo per prevenire le malattie”.
Per Rocco Siffredi nelle scuole va insegnata “l’educazione sentimentale”
“I ragazzi di oggi stanno diventando sempre meno forti psicologicamente, reagendo con violenza verso il ‘no’ delle donne. Io ho sempre insegnato ai miei figli che nessuno ci appartiene, mai. Siamo liberi di essere quello che vogliamo, ma non possiamo mai pensare che l’altra persona diventi di nostra proprietà. Non dobbiamo arrivare ad una situazione di maschi contro femmine”. . Bisogna riportare i ragazzi a vivere i rapporti con più sentimento. Il problema d’oggi è che molti giovani fanno sesso senza capire quello che stanno facendo”.
Il porno oggi è un mestiere impegnativo
“Quello attuale è molto estremo, perché il mondo stesso è diventato estremo. Quello che posso dire ai chi vuole intraprendere questa carriera è di pensarci tre volte. E’ un mestiere impegnativo e per pochi e per questo ho creato l’accademia del porno, unica al mondo. Quello che si vede sembra naturale, ma non lo è e non si improvvisa. Si gira ore e ore e tutti i professionisti ad esempio hanno problemi alla schiena. Io mi sono operato due volte. Chi lo fa deve avere tanta passione. Ma la nuova generazione di pornostar ha perso entusiasmo verso quello che si fa ed un po’ mi dispiace”.
Il Revenge porn
E’ una problematica che nasce con i social media, bisogna fare attenzione a non farsi riprendere durante i rapporti intimi o nel mostrarsi in modo particolarmente esplicito. Un altro problema è da collegarsi alla creazione di contenuti da inserire in piattaforme social per fare guadagni facili. Ma non funziona così, perché restano sempre nel web. Si rischia di cadere in depressione, che talvolta porta al suicidio”.
A 12 anni già sapevo che avrei voluto fare il porno attore
“Qualsiasi cosa che ho fatto in vita mia sono sempre stato me stesso. Ho iniziato il rapporto col piacere con fumetti vietati ai minori come “Il Tromba” o “Il camionista”. Era un modo per uscire anche dalla routine. A 12 anni già sapevo che avrei voluto fare il porno attore, anche se tra i miei sogni c’era quello del volo, tant’è che ho preso il brevetto per pilotare gli elicotteri. Mentre “il momento in cui ho avuto più vergogna in vita mia è stato nel 1985 quando ho visto il mio primo film hard al cinema e non mi piaceva vedere la mia parte intima da dietro. Mi sono abituato solo alla terza volta”.