Philippine Leroy-Beaulieu: “Sono vecchia per essere vanitosa”

Philippine Leroy-Beaulieu: "Sono vecchia per essere vanitosa"

L’attrice: “Ora sarei anche pronta a trasferirmi a Roma”.

Philippine Leroy-Beaulieu, a sessant’anni ha conquistato la celebrità interpretando Sylvie Grateau, la perfida manager che maltratta gli altri e si gode la vita nella serie Emily in Paris. Prima di questa esperienza, ha girato diversi film, tra cui Eroe borghese di Michele Placido. L’attrice ha vissuto a Roma durante i primi anni della sua vita ed è la figlia di Philippe Leroy, attore recentemente scomparso.

L’amore per Roma

Philippine Leroy-Beaulieu si è raccontata a Vanity Fair ripercorrendo alcune delle fasi più importanti della sua vita. Dice di sentirsi “più italiana e sempre meno francese, anche perché trovo che si viva male in Francia adesso, la gente è tesa. I francesi prendono tutto molto sul serio, non hanno la nostra ironia. Lì mi sono sempre sentita molto italiana e qui più francese… Ma ora sarei anche pronta a trasferirmi a Roma“. In merito al suo personaggio in Emily in Paris l’attrice dice: “Se ne fotte di tutti, dice quello che pensa, anche a costo di essere sgarbata. Quello mi diverte molto, diciamo la verità, alle più giovani piace anche perché è stro**a. Forse è più apprezzata nel mondo, che in Francia: le francesi vedono questa boss maleducata che le fa morire dal ridere, ma la trovano un po’ overdressed, poco chic“.

La popolarità a sessant’anni

Phlippine ha raggiunto la popolarità ad età avanzata. Ne è consapevole e commenta l’esperienza con meraviglia: “La gente ti ferma per strada ed è sorprendente, sono troppo vecchia per diventare vanitosa e prendermi sul serio. Se mi fossi confrontata con un successo così a venti, trenta anni, sarebbe stato diverso. Conosco il mestiere, mio padre ha vissuto queste cose. Sto cercando di approfittare della popolarità per lavorare in Italia. Ci sono tanti registi bravi, Emanuele Crialese, ad esempio“. L’attrice vive i sessanta con accortezza e dedizione verso il suo corpo: “Bisogna stare attenti, curare la pelle, mettersi le cremine. La macchina da presa scava senza pietà, ogni ruga diventa un abisso. Anche se a me le rughe piacciono. E poi palestra, palestra, palestra. Ho sempre entusiasmo e energia, non penso all’età, mi capita solo quando mi sento scarica. Papà ha fatto l’ultimo lancio col paracadute a ottantasei anni“.