“In tre film… e non ci siamo mai dati un bacio”.
Massimiliano Gallo, figlio d’arte del famoso cantante Nunzio Gallo ha parlato del suo ingresso nel modo del cinema e della televisione e del suo percorso artistico. Tra poco, lo vedremo nel ruolo di regista, in un film che parla del carcere minorile di Nisida.
Il debutto di Massimiliano Gallo
Massimiliano Gallo è diventato famoso per le sue interpretazioni in Vincenzo Malinconico, ne I Bastardi di Pizzofalcone, o in Mine vaganti di Ozpetek. Paolo Sorrentino lo ha voluto nel ruolo di Franco in È stata la mano di Dio. Tuttavia, il suo percorso artistico è iniziato poco prima dei quarant’anni. “C’è stato un tempo in cui ai provini non andavo nemmeno più.” ha detto al Corriere della Sera. “Ricordo registi circondati da ragazzine che tenevano lezioni di cinema: oggi si parla del più e del meno. Ma un attore non deve essere simpatico: deve essere bravo. All’epoca c’era il doppiaggio e cercavano solo le facce giuste. Finiti i soldi, si girò in presa diretta e si accorsero di me. Il primo successo fu un boss in Fortapàsc di Marco Risi. Dopo, ho rifiutato cinquanta ruoli come quello. Sarei andato nel cliché. Il cinema resta un mondo inquinato dai pregiudizi. C’’è il pregiudizio dell’attore napoletano caciarone. Io sul lavoro sono uno svizzero. Ma non mi lamento, negli ultimi sette anni sono stato al Festival di Venezia con nove film“.
Il film di Massimiliano Gallo, regista
A breve, vedremo Massimiliano Gallo dietro la macchina da presa, con un film che coniuga Eduardo De Filippo e il carcere di Nisida. Gallo ha parlato del suo difficile rapporto con la TV e ha detto: “È complicato da spiegare. La TV è devastante. Entri in tutte le case, ovunque, e dal giorno dopo ti fotografano mentre ceni al ristorante. Due ragazze di Bergamo mi hanno detto: ‘Ci hai fatto compagnia mentre eravamo chiuse in casa durante il Covid. Diventi uno di famiglia”.
Passando al cinema, ha raccontato della sua interpretazione in È stata la mano di Dio. “Sono il marito di Luisa Ranieri. Mi era già capitato in altri due film e non ci siamo mai dati un bacio. Nella scena del suo nudo nel mare, Paolo l’ha protetta, ha fatto scendere tutti noi, gli altri attori, dalla barca“. Parlando di Matteo Garrone e Mario Martone Gallo ha detto: “Il Pinocchio di Matteo era un set gigantesco, di lui posso dire che più si sale di livello e più le persone hanno l’intelligenza del dubbio. Martone è un accentratore di energie positive“.