Zendaya: “La coordinatrice dell’intimità è fondamentale”

Zendaya: "La coordinatrice dell'intimità è fondamentale".

“Era importante che ci sentissimo al sicuro in Challengers”.

Zendaya, la star Challengers ha parlato dell’importanza di sentirsi al sicuro sul set durante le riprese di scene intime. La tensione erotica ed emotiva tra i personaggi è al centro del film di Luca Guadagnino. L’attrice, come riportato da Hollywood Reporter, ha parlato dell’erotismo del film e ha rivelato di aver parlato con i colleghi per trovare un modo per sentirsi a proprio agio durante le riprese. Zendaya interpreterà una donna trentenne nel film ed è spaventata all’idea di non essere credibile in questo ruolo.

Era importante che ci sentissimo al sicuro

La star di Euphoria sul tappeto rosso della première italiana insieme ai co-protagonisti Josh O’Connor e Mike Faist ha dichiarato: “Avevamo una coordinatrice dell’intimità che è stata fantastica e molto disponibile, perché era importante che ci sentissimo al sicuro. Ho parlato con i miei colleghi affinché potessimo trovare un modo per sentirci a nostro agio. Giocavamo a tennis insieme, uscivamo insieme, provavamo insieme. Abbiamo avuto modo di legarci e sentirci bene l’uno con l’altra. Mike Faist, che interpreta Art nel film Challengers, è d’accordo: “Abbiamo potuto trascorrere del tempo insieme durante le prove e oltre, soprattutto con Josh. Siamo riusciti a conoscerci come persone prima di poter entrare nel film. Abbiamo creato una vera amicizia che ha creato le basi del film”.

La sua paura di non essere credibile è comprensibile

Sembra proprio che in Challengers vedremo finalmente una Zendaya più adulta del solito, perfino un po’ femme fatale. Una prospettiva che spaventa non poco l’attrice: “In un certo senso è spaventoso, ho pensato tipo: ‘Spero che la gente mi ritenga credibile come donna della mia età o magari anche un po’ più grande’” sono state le sue parole. Nella mia famiglia sono diventata molto presto quella che portava il pane a casa, c’è stato un sacco di capovolgimento dei ruoli. Ora ci sono questi momenti della mia carriera (come l’essere per la prima volta protagonista di un film che andrà davvero in sala) che non riesco a godermi, perché sono così. Sono sempre tesa, penso sia una conseguenza dell’esser stata ragazzina senza aver mai avuto l’opportunità di provare certe cose. E vorrei essere andata a scuola“.