Valerio Lundini: “Il sesso? Una cosa complicata”

Valerio Lundini e il sesso: “Una cosa complicata fino a 36 anni”

“Sono stato educato da suore troppo libertine”.

Valerio Lundini, prima che attore e comico appassionato di musica, con il suo gruppo, i Vazzanikki, sarà presto impegnato nel nuovo tour Innamorati della vita, titolo anche del nuovo disco che arriva dopo dodici anni. Nella recente intervista al Corriere della Sera, Lundini si racconta e parla del suo lavoro con Sergio Castellitto e dell’esperienza nella scuola cattolica. L’educazione sessuale, per quanto mostrasse una certa apertura mentale della scuola, lo metteva a disagio. Oggi, 38 anni, ammette: “Ho vissuto il sesso come una cosa complicata fino all’età di 36 anni”.

Scuola cattolica e educazione sessuale

“Ero in una scuola cattolica che dimostrò grande apertura mentale facendoci fare educazione sessuale”, spiega Lundini. “Però avrei preferito evitarla, mi metteva in imbarazzo, mi mostravano diapositive che mi davano fastidio”. Attualmente il comico ha trentotto anni. “Ho vissuto il sesso come una cosa complicata fino all’età di 36 anni. Sono state troppo libertine, dovevano esser ancora più suore invece. Avevo un buon rapporto con loro, solo crescendo ho capito che sono state cattive”. E aggiunge: “Ti impongono di non dire parolacce, e ti sfoghi da adulto”.

Il film con Sergio Castellitto

Nel film Il più bel secolo della mia vita ha recitato con Sergio Castellitto. Dell’esperienza ricorda: “Lui affrontava cinque ore e mezza di trucco, più lo strucco. La mia ansia era evitare errori per non aggravargli la fatica”. Poi sottolinea quanto sia stata importante la presenza di Castellitto al suo fianco: “Avere Sergio accanto nel mio debutto cinematografico è stato pazzesco. Mi diceva di pensare alla sostanza della recitazione, di fregarmene se in qualche ripresa capita di avere, che so, la camicia sbottonata e all’inquadratura successiva no”. E aggiunge: “Io invece sono un maniaco: in un film cerco di stanare le imperfezioni. Se l’attore ha la riga a destra e poi a sinistra ci resto male”.