Lo sport può combattere il cosiddetto “inverno demografico”
È record negativo per l’Italia: il tasso di natalità non è mai stato così basso. Ma lo sport può avere un ruolo fondamentale nel contrastare gli effetti del cosiddetto “inverno demografico” e nel contribuire allo sviluppo economico italiano. È questo il messaggio primario emerso dall’incontro “Evoluzione demografica: il ruolo dello sport”, organizzato da PwC Italia, al quale ha partecipato il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi.
Un nuovo minimo storico
Le stime sono impietose: al 1° gennaio 2023 il tasso di natalità del nostro Paese ha toccato un nuovo minimo storico, con 1,24 figli per donna: quasi un punto al di sotto della soglia di estinzione. L’età media è di 46,4 anni e una popolazione over-65 che costituisce il 24,1% della popolazione totale, in aumento rispetto all’anno precedente). In costante crescita anche il rapporto tra il numero di anziani e giovani: ad oggi è di 1,2 over-65 per ogni giovane di 15-34 anni, considerando che era di 0,7 al 1° gennaio 2002).
Secondo le stime Istat, entro il 2050 la popolazione nella fascia 15-64 costituirà poco più della metà della popolazione, mentre quella over-65 raggiungerà il 35%.
L’Italia non è pronta allo sport
Nel corso dell’incontro, il ministro Abodi ha sottolineato come lo sport sia una “difesa immunitaria sociale”. Ad oggi però l’Italia, con una spesa pro-capite dedicata allo sport di 74 euro, è sotto la media europea per spesa pubblica pro capite dedicata allo sport. Inoltre, il nostro Paese è sedicesimo tra i Paesi Ue, la cui media è di 120 euro. E poi l’Italia è in negativo anche per la sua incidenza sul totale della spesa pubblica, al venticinquesimo tra i paesi Ue con lo 0,46%, la media è dello 0,75%). Secondo l’Oms l’inattività fisica aumenta il rischio di morte fino al 30% rispetto ad uno stile di vita attivo. In Italia, il 94,5% di adolescenti non pratica attività motoria e la spesa pubblica italiana per lo sport risulta piuttosto sottodimensionata.
Fonte: Forbes