L’episodio accaduto in una scuola primaria di Bari. Il Garante dei minori in Puglia: “È un atto diseducativo”.
I genitori di quattro bambini della scuola primaria “Don Bosco” di Bari hanno chiesto il trasferimento in un altro istituto perché in classe ci sono troppi stranieri. Secondo quanto raccontato dal dirigente scolastico della struttura, Gerardo Marchitelli, i genitori avrebbero chiesto il cambio di classe durante i primi giorni dell’anno scolastico 2023/2024 per la presenza di sette bambini non italiani.
“Ma cinque di loro sono nati a Bari, non hanno neanche un gap linguistico. Gli altri due sono nati in Georgia e in Bangladesh”.
Marchitelli non ha accordato il cambio di classe e così le quattro famiglie hanno deciso di trasferire i figli in un’altra scuola. Secondo il dirigente si tratta in qualche modo di un atteggiamento “razzista” di cui non vuol sentir parlare nella sua scuola, dove in passato sembra siano già avvenuti episodi del genere, ma non “così gravi”.
“È un problema che c’è ovunque. C’è anche chi si preoccupa della presenza di un bimbo disabile perché secondo lui potrebbe rallentare la programmazione. I muri da abbattere sono migliaia”.
Il comportamento del preside ha trovato l’approvazione del Garante per i minori in Puglia, Ludovico Abbaticchio, il quale in una nota ha scritto:
“La scuola è unica, aperta, accogliente, formativa ed educativa. Bene ha fatto il dirigente scolastico della Don Bosco a essere fermo e deciso nel dire no quando alcuni genitori hanno chiesto lo spostamento del figlio in altra aula perché in classe c’erano troppi bambini ‘dalla pelle nera’…”
Il garante sottolinea che quello dei genitori è un comportamento fortemente diseducativo, poiché il mondo delle istituzioni ha l’obbligo morale, culturale e legislativo di rendere sempre più alto il valore dell’integrazione sociale e culturale che parte dal valore del rispetto dell’essere umano.
“Questi genitori dovrebbero ritornare a scuola e imparare il valore del rispetto della persona, delle religioni e del vivere civile. Purtroppo esistono gli adulti, pochi per fortuna, che hanno bisogno da genitori di capire dentro di loro in che cosa stanno sbagliando e di come messaggi devianti possono essere fortemente diseducativi per i loro figli che stavano giocando liberamente con gli amici stranieri”.
Fonte: La Repubblica.