“Basic Instinct sembrava uno scandalo e ora sembra molto ordinario“.
Sharon Stone attribuisce all’aumento delle registe donne il merito di aver sminuito i personaggi “maschili fantasy” perversamente invasivi. L’attrice ha dichiarato durante il Taormina Film Festival 2024 alla rivista Deadline che i film di oggi sono “meno incentrati su fantasie guidate dagli uomini” poiché sempre più donne scrivono e dirigono lungometraggi.
“Penso che ora che le donne scrivono, dirigono, producono, filmano e fanno sempre più parte del cinema, i film sono meno incentrati su fantasie guidate dagli uomini. Alle attrici viene chiesto meno di interpretare la fantasia maschile e ai critici viene chiesto meno di dirci se abbiamo soddisfatto la fantasia maschile o meno. Piuttosto, la domanda è: ‘Stiamo realizzando la condizione umana?'”
Hollywood e misoginia
“Hollywood è impostata per essere misogina. È un’azienda gestita da uomini. È un business in cui gli uomini fanno i soldi. Dove gli uomini scrivono, producono e dirigono i progetti. Dove gli uomini scrivono le parti che sono interpretate dalle donne. E quelle parti non sono scritte su donne reali. Sono scritte per essere la fantasia di come dovrebbero essere le donne. Poi, i critici maschi ti dicono se hai incontrato la fantasia o no, se ti sei comportata nel modo giusto”.
La rivoluzione dello streaming
Stone ha anche applaudito il modo in cui gli streamer hanno creato un nuovo modo di fare cinema: “I sistemi degli studios sono cambiati radicalmente, sono passati dal fare una varietà di film a fare questi giganteschi film da 100 e 200 milioni di dollari. La differenza tra trent’anni fa e oggi è che gli streamer stanno prendendo il sopravvento sulla nostra attività, e non penso che sia una cosa terribile. Penso che stiamo tornando a fare film più piccoli e una varietà di film, e penso che sia una buona cosa”.
La tredicesima scelta
La Stone ha aggiunto che oggi un film come Basic Instinct è visto in maniera molto diversa rispetto alla sua uscita nel 1992: “Sembrava uno scandalo e ora sembra molto, molto ordinario. “Volevo interpretarla così tanto che ho avuto la sceneggiatura in cima al mio frigorifero per otto mesi. Continuavo a pensare: ‘Manifesterò questo, otterrò questa parte’, mentre la offrivano a tutti gli altri sul pianeta. Ero la tredicesima scelta. Il line producer me l’ha detto incessantemente per tutta la durata delle riprese, mentre mi chiamava Karen: ‘Tu, Karen, eri la tredicesima scelta’”.