Due intervistati si rivolgono pesanti accuse per un caso di cronaca.
Lite in diretta, nel corso di una puntata di Pomeriggio 5 condotto da Simona Branchetti, che si è trovata a dover gestire alcuni minuti di forte tensione. Sarebbe dovuto essere un ordinario collegamento in diretta da Mascali, cittadina del catanese in cui qualche giorno fa la lite tra due uomini si è conclusa con un omicidio. Pare infatti che Giampiero, uno dei due, abbia colpito al collo Antonio, il suo vicino di casa, con un paio di forbici. All’inizio del collegamento, Giuliana Zanca, l’inviata di Pomeriggio 5 News, ha dato ulteriori dettagli e ha commentato: “La vittima avrebbe rivolto al vicino alcuni commenti sulla figlia e lo avrebbe accusato di non essere un buon padre per via di alcune amicizie della ragazza. Com’è possibile questa violenza per dei commenti sulle frequentazioni della figlia?”
L’imprevedibile
La Zanca ha intervistato Fabio, un amico della vittima, che si è lasciato andare a commenti inediti non verificati sul rapporto tra i vicini di casa e sul ruolo della fidanzata della vittima: “Abbiamo scoperto che c’era dell’altro. I motivi erano altri, c’è una ragazza, quella della vittima, che…” cerca di dire Fabio. Proprio in quel momento, si è avvicinata una donna, la compagna della vittima che ha cominciato a urlare e litigare con Fabio che ha iniziato ad alzare la voce: “Io posso parlare. Tu vuoi dirmi che quella che usciva l’altra sera di qua con gli occhiali da sole non eri tu?! E allora? Io parlo e so anche quello che dico. Bevi di meno! Ubriaca, devi bere di meno!“.
La reazione in studio
Visibilmente in difficoltà, Simona Branchetti è però riuscita a mantenere la calma. Inizialmente, ha cercato di raffreddare gli animi, offrendo alla signora la possibilità di rispondere ad alcune domande o a fornire la propria versione. Ma quando ha visto che la conversazione stava prendendo la piega sbagliata, ha deciso di sospendere temporaneamente il collegamento: “in certe situazioni” ha detto “gli animi si scaldano con una certa facilità, ma non possiamo accettare gli insulti“.