L’attrice parla dei crolli psicologici avuti sul set
L’interprete di Bridgerton, Ruby Barker, punta il dito contro Netflix e Shondaland per non averla supportata durante i due crolli psicologici avuti sulla scia del successo dello show.
Bridgerton è una serie drammatica in onda su Netflix creata da Chris Von Dusen e basata sull’omonima serie di libri di Julia Quinn. La Shondaland di Shonda Rhimes produce lo spettacolo per lo streamer.
La prima crisi
L’attrice dopo aver lavorato nella prima stagione è tornata nella seconda stagione come “guest” nel ruolo di Marina, una cugina di Featherington la cui scandalosa gravidanza la rende una paria sociale nella Londra dell’era Regency. Barker ha pubblicamente rivelato di aver avuto la sua prima crisi di nervi nel 2019, dopo aver terminato la produzione della prima stagione.
L’intervista sul LOAF Podcast
Ruby Barker ha dovuto affrontare una seconda crisi di nervi tre anni dopo, nel 2022. Barker ha detto di essere stata lasciata sola, che nessuno l’ha supporta, né Netflix né la produzione della serie tv.
Durante un’intervista sul LOAF Podcast dell’Università di Oxford, l’attrice ha rivelato:
“Non una sola persona di Netflix, nemmeno una persona di Shondaland, dal momento che ho avuto due attacchi psicotici per via dello show, mi ha contattato o mandato un’email per chiedermi se stessi bene né mi ha offerto supporto. Nessuno”.
Fonte: Deadline