Rosolino testimonial per la sensibilizzazione sull’osteoartrosi

Rosolino testimonial per la sensibilizzazione sull’osteoartrosi.

L’ex campione di nuoto: “Non bisogna avere paura di dire ‘Non mi sento bene’”.

Massimiliano Rosolino, ex campione di nuoto, è il testimonial della campagna per la sensibilizzazione sull’osteoartrosi, Not a Good Moarning, promossa da Ibsa Italy. Il nome della campagna è legato ai sintomi non immediatamente riconoscibili della malattia che spesso si presenta con rigidità al risveglio la mattina. Dolore e rigidità sono sintomi che frequentemente si verificano durante azioni comuni della vita quotidiana, anche semplicemente il lavarsi.

Educarsi al movimento

Massimiliano Rosolino sottolinea come il movimento per mantenersi in forma sia fondamentale: “Non bisogna avere paura di dire ‘Non mi sento bene’”. Dopo la carriera nel nuoto, l’atleta spiega: “In passato, la mia giornata tipo prevedeva un allenamento di circa 5 ore. Oggi mi basta allenarmi per un’ora e sto bene per il resto della giornata”. Rosolino parla di come lo sport non sia una prerogativa soltanto dei campioni ma un bene prezioso che tutti possono praticare. “Nello sport non c’è bisogno di essere campioni. Io corro, ma non sono bravissimo, e mi capita talvolta di provare dolore. Ho quindi iniziato a praticare anche Yoga e Pilates. Del resto, si sa: lo sport è l’unica dipendenza che ha solo effetti collaterali buoni!” E infine: “Dobbiamo rieducarci tutti al movimento”.

L’osteoartrosi e lo sport

“La prima cosa che le persone fanno quando si affacciano i disturbi dell’osteoartrosi è togliere di mezzo lo sport”, spiega Massimiliano Rosolino. “Ma se è vero che esagerare con un certo tipo di attività spinta oltre la preparazione fisica può far male, è vero anche che lo sport ha un potenziale impossibile da non sfruttare”. L’ex campione ci tiene a mettere in evidenza le potenzialità dello sport come mezzo di azione e prevenzione per raggiungere il benessere. “L’impegno sportivo mi ha permesso di informarmi, di documentarmi anche sulla prevenzione. La differenza che noto oggi sul mio corpo rispetto al passato è che il recupero peggiora, ha tempi più lunghi. Forse per questo ho fatto bene a scegliere la corsa quotidiana che è più gestibile in termini di tempo e si può praticare in modo costante sia al freddo che al caldo”.