“Noi apparivamo in video e suggerivamo di abbassare il volume“.
Rosanna Vaudetti, nota per il suo iconico ruolo di Signorina Buonasera, ha condiviso le sue riflessioni sull’evoluzione della televisione italiana e sul significato del suo personaggio. In un’intervistai rilasciata a Adnkronos: “La TV è cambiata, siamo cambiati noi. La gente in TV ha nostalgia della buona educazione e delle buone maniere: un tempo l’educazione era un sentimento diffuso per tutte le categorie di persone, non c’era tanta differenza tra la famiglia popolare e quella borghese, l’educazione era la stessa. Forse c’era un po’ più di ipocrisia, ma tra l’essere ipocrita e la violenza, l’invadenza, questo continuo parlare di delitti c’è una via di mezzo, e tutto questo può far danno. La TV è cambiata, siamo cambiati noi, sono cambiati i tempi, tutto si evolve. Prima era materna, nel vero senso della parola. La figura dell’annunciatrice è nata proprio con questo scopo, una figura educativa che sceglieva i programmi ogni sera per il pubblico: il lunedì il film, il sabato lo show, la domenica lo sport. Era come una mamma che istruiva, tenendo aggiornati.
La figura delle Signorine Buonasera
La TV a Rosanna Vaudetti piace ancora: “La nostra era una TV più casalinga, educata, noi apparivamo in video e suggerivamo di abbassare il volume per non disturbare i vicini. Ne faccio ancora parte, fino all’anno scorso avevo una rubrica con Maria Giovanna Elmi nel programma di Pierluigi Diaco. Sono cresciuta e invecchiata lì dentro”.
La nascita delle “signorine buonasera”
“Si temeva che le TV, appena arrivate nelle case degli italiani, potessero risultare ingombranti, percepite come ‘esseri alieni’ che piombavano nelle abitazioni. Così hanno pensato che per i primi tempi questa figura sorridente sarebbe stata utile, poi hanno visto che il pubblico si era affezionato e siamo rimaste. Era un po’ irreale perché era in bianco e nero e tutte noi sembravamo persone evanescenti, le annunciatrici non avevano un corpo, ci mancavano le gambe“.