La cantante a quasi 90 anni racconta come la vecchiaia le abbia portato l’ironia.
Ornella Vanoni, in una recente intervista a La Repubblica, si racconta, mettendo a nudo le sue insicurezze, senza perdere la sua notoria capacità di sdrammatizzare. Anche se ammette che la vecchiaia non sia una cosa semplice, rivela come questa le abbia portato l’ironia, migliorandola.
La vecchiaia è bella? Un’eresia
Ornella Vanoni si è sempre distinta per la sua ironia ma da giovane, come lei stessa racconta, era tutto diverso. Oggi riesce a prendere la vita da un altro punto di vista. “Dire che la vecchiaia è bella è un’eresia, però può essere vissuta bene, se riesci a fare delle cose”, sottolinea la cantante. Tuttavia la vecchiaia le ha portato anche la capacità di essere più ironica: “Da giovane ero più malinconica, ma l’ironia evidentemente era dentro di me. Sono la prima a ironizzare su me stessa, è bello ridere un po’”. Poi aggiunge: “Quando ero più giovane ero una tragedia, prima di cantare avevo un’ansia; bevevo un whisky e un caffè, me l’aveva consigliato un medico, combinazione ottima”.
Il prezzo della libertà
Che Ornella Vanoni abbia sempre amato la libertà è un fatto assodato. È quanto emerge anche dal docufilm del 2022 di Elisa Fuksas, Senza fine, in cui la cantante si racconta. Nell’intervista a La Repubblica, la cantante spiega di non essere mai stata libera come oggi. “Non sono stata libera per anni. Mi hanno mandato in collegio, tornavo solo in estate. Ero ubbidente, mai pensato di scappare dalla finestra, mai tentato la fuga. Poi ho incontrato Strehler e mi sono liberata della borghesia ma ero comunque – diciamo così – gestita da un uomo che mi amava ed era un genio. Ho imparato di più assistendo alle sue prove che studiando”. Infine, sottolinea: “La libertà ha un prezzo altissimo. Oggi per esempio mi piacerebbe avere qualcuno ma avrei accanto a me un vecchio scamuffo, allora no, e a me il toy boy non interessa. Restiamo solo io e la mia cagnolina Odina”.