Ryan Gosling spiega la “Kenergy” in Barbie-land.
Commentato, spesso criticato, da molti amato e da molti altri odiato… sicuramente ha fatto (e continua a far) parlare: Barbie di Greta Gerwig è, di fatto, il nuovo fenomeno della pop culture dei nostri tempi. Ma, anche se Barbie è una Icona, nel film più che su Margot Robbie, che ha vestito i panni della bionda e stereotipata bambola, tutti gli occhi sono stati puntati su Ryan Gosling, che aveva l’arduo compito di rendere attorialmente il vuoto bambolotto (senza attributi, in senso letterale) dagli addominali scolpiti. Vuoto almeno finché non si imbatte accidentalmente nel concetto di patriarcato, prima del quale –a Barbieland– era sempre in spiaggia e aveva un lavoro e un solo lavoro: essere ossessionato da Barbie.
“Perché Barbie non mi hai mai parlato del patriarcato, dove gli uomini e i cavalli comandano?”
Nuove parole come il geniale neologismo “Kenergy” sono entrate nel nostro lessico e frasi di affermazione come “Sei Kenough!” sono diventate parole per vivere. E pensare che inizialmente Gosling pensava quasi di non accettare il ruolo («Dubitavo della mia kenergia. Non la vedevo» aveva dichiarato). Ma in cosa consiste, esattamente, la “kenergia”? Qualcuno l’ha definita così: «Bionditudine», capacità di non prendersi troppo sul serio e la serena accettazione che il mondo è di Barbie e lui non può che essere una comparsa.
Ora a spiegare la Kennitudine è Ryan Gosling in persona, parlando all’evento Hitmakers organizzato da Variety: «Cos’è “Kenergy”, a parte una parola che ho inventato durante una conferenza stampa e che mi perseguita da allora?», ha ironizzato l’attore, ridacchiando e fingendo di rammaricarsi per aver coniato la parola; poi continua a spiegare questa “kenergy” in relazione a Mark Ronson, che ha ricevuto il premio Colonna sonora dell’anno da Variety Hitmakers proprio per il suo lavoro sulla colonna sonora originale di “Barbie” (la canzone “I’m just ken”, cantata appunto da Gosling, è stata nominata per il Grammy come miglior canzone scritta per Visual Media):
“Cosa posso dire di questa figura volutamente enigmatica? Come possiamo conoscere un uomo che rifiuta di farsi conoscere? Come si definisce ciò che sfugge alla definizione? Forse è possibile farlo solo con una parola altrettanto difficile da definire. Una parola come… Kenergia. Beh, è un sostantivo, che sono arrivato a comprendere come la forza e la vitalità richieste per un periodo prolungato di ‘Kenning’. Cos’è “Kenning” oltre a un’altra parola a caso che ho inventato? È un verbo. Per Ken significa dare più di quanto sia necessario o richiesto per riflettere in modo che gli altri possano brillare. Non so come descrivere Mark Ronson meglio di così.”