“Senza alcuna curvatura morale. C’è un grande grido di disagio”.
Murubutu, all’anagrafe Alessio Mariani, è un rapper e un insegnante di storia e filosofia al liceo. Dal 2000, nel tentativo di coniugare l’espressività della musica rap con i contenuti scolastici, ha fondato il rap didattico. La sua sperimentazione è cresciuta, portandolo a realizzare sette album. Oggi è in tour con Letteraturarap, un talk per far incontrare al rap la letteratura, in cui parti del suo lavoro verranno ri-arrangiate con la Moon Jazz Band. Intervistato da Mowmag, Murubutu parla della trap oggi, dove “la maggior parte dei contenuti sono fiction” e si nota l’assenza di “curvatura morale”.
La trap e l’ostentazione di quello che non si ha
“Non vedo particolare pigrizia nella trap, così impegnata a inventare nuovi contenuti rispetto alla realtà di tutti i giorni. La maggior parte dei contenuti della trap sono fiction”, spiega Murubutu. “Si finge di essere grandi spacciatori, di avere un sacco di soldi… Poi c’è anche chi vive sul serio ciò di cui rappa, ma per tante di queste voci si tratta di fiction. Nel vecchio hip hop, in effetti, c’era la volontà di interpretare la realtà, mentre la trap opera una decodifica molto interessata, proponendo la realtà a proprio modo. Senza alcuna curvatura morale”.
E aggiunge: “Involontariamente, però, nella trap c’è un grande grido di disagio che esce, nonostante tutti gli stereotipi, attraverso la continua ostentazione. Il disagio è lì. Si ostenta ciò che non si ha. Si millanta molto. La fascinazione che certi trapper subiscono rispetto ai personaggi che interpretano denota un evidente disagio, la volontà di avere ciò che non si ha”.
Il valore della trap?
“Credo non si possa ignorare la trap, non si possa nasconderla”, premette. “Non credo però che abbia un grande valore letterario, semmai un certo valore sociologico. Perché il bacino lessicale si restringe sempre di più? Perché lo slang americano fa sempre più breccia? Perché fanno così tanto presa questi valori così diseducativi (il maschilismo, le droghe, il mondo criminale)? Il valore della trap è più sociologico che artistico”. Mentre in Letteraturarap Murubutu crea un ponte tra letteratura e rap: “Perché il rap è una forma di letteratura che più di altri generi riflette sulla metrica e la retorica”, spiega. “E poi perché il rap, attraverso la narrazione, riprende contenuti di tipo letterario che possono rimandare alla lettura di determinati romanzi”.
Poi gli viene chiesto di dire qualcosa di interessante sui testi di alcuni artisti che gli vengono proposti. Il primo è Sfera Ebbasta: “Per quanto lo conosco, non vedo molto di interessante nei suoi testi”. Poi Lazza: “È bravo, sa scrivere. Che poi mi piaccia quello che scrive, questo è un altro discorso”. Su Niky Savage: “Lasciamo perdere i testi. La sua voce è più interessante”. E infine Shiva: “Mi evoca solo lo scimmiottamento delle solite dinamiche statunitensi”.