L’attore ringrazia i fan che denunciano l’IA che imita la sua voce.
Morgan Freeman contro la riproduzione indebita della sua voce attraverso l’intelligenza artificiale: l’attore ottantasettenne premio Oscar, leggendario anche per la sua narrazione in film come La marcia dei pinguini, Le ali della libertà e Million Dollar Baby, è diventato un bersaglio particolarmente popolare per le imitazioni vocali generate dall’IA.
La finta nipote su TikTok
La recente serie virale su TikTok, creata da una donna che si fingeva nipote di Morgan Freeman e utilizzava la voce artificiale dell’attore come sottofondo, ha portato alla ribalta la questione delle imitazioni vocali artificiali. “Grazie ai miei incredibili fan per la vostra vigilanza e il vostro supporto nel denunciare l’uso non autorizzato di un’IA che imita la mia voce“, ha scritto l’attore in un post su X. “La vostra dedizione aiuta l’autenticità e l’integrità a rimanere fondamentali. Ve ne sono grato“.
Cinema e musica preoccupati dall’IA
Morgan Freeman è soltanto uno dei molti rappresentanti del mondo del cinema a essere preoccupati per l’utilizzo dell’IA. Anche nell’accordo siglato a Hollywood, che ha posto fine allo storico sciopero durato 118 giorni gli attori chiedevano maggiori garanzie sull’utilizzo dell’intelligenza. E non va meglio nel campo della musica, dove proprio recentemente circa 250 artisti e cantautori statunitensi hanno firmato un appello online contro l’intelligenza artificiale generativa che utilizza il loro lavoro senza autorizzazione per formare modelli che competono con loro. Tra i firmatari Billie Eilish, Nicki Minaj, Elvis Costello, R.E.M., Katy Perry, Norah Jones, Nicki Minaj e i Pearl Jam.