“Io capitano” candidato all’Oscar per il Miglior film straniero.
Massimo Ceccherini ha co-scritto la sceneggiatura del film Io capitano, diretto da Matteo Garrone e candidato all’Oscar come miglior film straniero. In un’intervista al Corriere della Sera, Ceccherini ha parlato del suo modo di scrivere: “Io ho un linguaggio tutto mio… da imbianchino“.
“Di mio, finora ho scritto solo il mio testamento”
E sempre con ironia al Corriere della Sera aveva raccontato il suo “metodo” di scrittura e il suo rapporto con Garrone: “Quello che dico ad alta voce deve essere agganciato al volo. Garrone sa agguantare al volo cosa dico. L’unica cosa che ho scritto davvero è il mio testamento. Ma scrivo a modo mio. L’unica cosa che fino a ora ho scritto è il mio testamento. Non voglio che nessuno mi lasci con la bara aperta, altrimenti è come vedere la scena de ‘Il Ciclone’. Io ho un linguaggio tutto mio, da imbianchino. Prendi ‘Io Capitano’: abbiamo parlato per giorni e giorni con dei ragazzi che avevano fatto questo viaggio. Questo film è tratto da una storia autobiografica, in particolar modo ma poi, durante la lavorazione, abbiamo ascoltato tantissime esperienze di vita. Io sono stato ad ascoltarli molto bene, a capire cosa dicevano, a vedere i loro occhi e le loro espressioni. Ma non ho mai preso appunti. Matteo Garrone ha suddiviso il film in tre parti. Il mio modo di scrivere è che io faccio i personaggi: mi alzo in piedi. Vado a braccio, recito alcune scene. Garrone le può vedere. Le buttiamo giù. Le rileggiamo. Poi le proviamo. Ne parliamo.”