La recente sentenza della Corte di Cassazione.
Detenere manga per adulti in casa potrebbe configurarsi come reato, secondo la recente sentenza della Corte di Cassazione. Non si tratta, però, di tutti i manga erotici in generale ma di quelli che ritraggono scene esplicite di minori.
La sentenza della Corte di Cassazione
La recente sentenza della Corte di Cassazione, pubblicata il 24 novembre con il numero 47187, mette un freno alle illustrazioni ritenute accettabili sui manga. I disegni che raffigurano minori coinvolti in scene esplicite, infatti, vengono classificati come materiale pedopornografico. La Cassazione ha stabilito che il possesso del suddetto materiale costituisce reato punibile fino a tre anni di reclusione e con una multa a partire da 1549 euro.
La sentenza nasce da un caso ben specifico che la Cassazione si è ritrovata ad affrontare: quello di un uomo condannato con rito abbreviato nel 2021 dal Tribunale di Trieste, pena poi confermata dalla Corte di Appello. Il reato riguardava la detenzione di materiale pedopornografico da parte dell’individuo, tra cui 6 fotografie raffiguranti minorenni nude e 2 fotografie di minorenni in pose esplicite.
La difficoltà di determinare l’età nei manga
Per superare la difficoltà di determinare l’età dei personaggi di fantasia, spesso non specificata nei manga, i giudici suggeriscono di basare la valutazione sul disegno. I parametri utili potrebbero essere lo sviluppo sessuale, la statura e il volto, per cercare di determinare se si tratti di soggetti minorenni.