“Se lo si considera divisivo vuol dire che c’è molto da fare”.
Malika Ayane sarà la madrina del pride di Napoli, che si terrà il 29 giugno. La cantante, che è tornata con la nuova canzone Sottosopra, spiega in un’intervista a Fanpage che proprio a proposito della manifestazione partenopea, “finché sarà considerato ancora divisivo c’è ancora un enorme lavoro da fare”.
Una bellissima opportunità
Malika Ayane ha sottolineato che essere madrina del Pride di Napoli, è un ruolo dalla grande importanza. “È una bellissima opportunità, ogni tanto mi dico che tanto è già stato fatto però poi contemporaneamente quando penso che la Regione Lombardia considera il Pride un evento divisivo e discriminatorio, mi rendo conto che abbiamo ancora tanto da fare”, ha dichiarato l’artista. “Nella storia dell’uomo ci sono dei meccanismi talmente assurdi per cui poter fare qualcosa anche solo con la presenza secondo me è importante”.
Il rapporto con la comunità
L’intervistatore sottolinea a Malika Ayane che il suo resta “un atto politico, proprio perché c’è chi lo considera divisive”. Che rapporto hai lei con la comunità? “La prima cosa che ho fatto nel nella vita dopo Come foglie è stata una raccolta fondi per Gay Help Line. È stato molto divertente perché mentre ero completamente nuova nella vita pubblica. Vengo portata in un locale a Testaccio, apro la porta e mi ritrovo davanti un ragazzo bellissimo, con le ali d’angelo e in mutande dentro una gabbia in una situazione che era super festosa. È stato stupendo”. E infine conclude: “Così quando mi chiesero di cantare una canzone che serviva a raccogliere fondi per il telefono amico, mi dissi che era quello che volevo fare nella vita”.