“Al primo autore ho detto la verità, con gli altri mi sono assunto la colpa”.
Lino Giuliano svela un inaspettato retroscena sulla sua squalifica dal Grande Fratello avvenuta per un commento omofobo rivolto a Enzo Bambolina. Ospite del podcast MondoCash ha raccontato che quel commento non l’aveva, in realtà, scritto lui, ma un suo parente.
Una persona di famiglia
“Dovevo entrare al Grande Fratello e dieci giorni prima lui lascia un commento sotto il video della mia presentazione ufficiale dove mi scrive “non dimenticare che siamo stati insieme“. Esce un commento dal mio profilo che non era mio: era il mio profilo ma non ero stato io, era un mio parente. Quando firmi un contratto con il Grande Fratello devi dare la tua pagina ad una persona di famiglia o ad un’agenzia. L’ho data ad un mio parente che voglio rimanga riservato perché è una cosa importante. Ho fatto tutto questo per protezione nei suoi confronti”.
La verità
A nulla sono servite, però, le sue spiegazioni agli autori, Lino Giuliano è stato squalificato: “Io ero a cena, succede che mi arrivano degli screen che mi dicono “sei stato espulso dal Grande Fratello perché hai fatto un commento omofobo“. Subito vado a cancellare il commento e ne scrivo un altro a modo mio…Chiamo subito un autore del Grande Fratello e gli racconto la verità. Vado a casa, parlo con i miei genitori e loro mi dicono “mi raccomando, non fare uscire sta cosa che è stato quello che ti gestisce la pagina” perché è un mio parente ed è minorenne. Al primo autore che ha il mio stesso nome ho detto la verità, con gli altri mi sono assunto la colpa. Sarebbe stata una bella esperienza. Io poi sono proprio un personaggio da Grande Fratello, è il contesto adatto a me”.
Durante l’intervista ha rivelato di aver attraversato un brutto periodo dopo il docu-reality: “Quando sono uscito da Temptation Island ho passato un brutto periodo, tanti commenti negativi, parole, beste**ie, mi hanno augurato di tutto…Molta percentuale di popolo è ignorante. Sono stato male, sono stato dieci giorni in casa a pensare”.