L’attore si è unito alle richieste di migliaia di attivisti panamensi
L’attore hollywoodiano Leonardo DiCaprio si è unito alle richieste degli attivisti panamensi che chiedono la chiusura della miniera di rame Cobre Panamá della First Quantum Mineral. Da metà ottobre migliaia di persone protestano in diverse parti del Paese contro la recente approvazione della concessione mineraria di Cobre Panamá. Si dicono preoccupati per il potenziale impatto ambientale della gigantesca operazione e chiedono che il governo Laurentino Cortizo elimini la legge 406, che regola la concessione e conceda a First Quantum il diritto di estrarre rame per 20 anni, con l’opzione di altri 20 anni. Garantisce inoltre al governo un reddito annuo minimo di 375 milioni di dollari.
Il post sui social
In un post sui social media, DiCaprio ha condiviso un video intitolato “Panama Te Quiero Verde, spegni la mega-miniera”, prodotto dalla ONG statunitense Re:Wild. L’attore ha anche elogiato il popolo panamense per essersi unito in difesa della natura e ha chiesto alla Corte Suprema del paese di dichiarare incostituzionale il progetto minerario. L’attore ha scritto: “Quest’area – la foresta pluviale protetta Bosque Donoso –, situata nel cuore del più grande corridoio biologico della Mesoamerica, è un’ancora di salvezza per molte specie migratorie. È fondamentale per i mezzi di sussistenza e le culture delle comunità locali e indigene e ospita animali selvatici che includono tapiri, scimmie e giaguari”.
La superstar ha ancora sottolineato che “questa attività avrebbe un impatto distruttivo sugli ecosistemi, sulle specie e sulle persone circostanti. Un’attenzione globale può aiutare i panamensi a ottenere una vittoria fondamentale per la biodiversità e può aprire la strada a un futuro più sostenibile”.
Un petizione per fermare il progetto
Leonardo DiCaprio ha concluso il suo post chiedendo ai suoi follower di firmare una petizione per fermare il progetto minerario gestito da Minera Panamá, filiale di First Quantum nel paese centroamericano. L’appello dell’attore arriva appena una settimana prima che la Corte Suprema del paese istituisca una sessione permanente per emettere una sentenza definitiva su due ricorsi incostituzionali contro il nuovo contratto del minatore, rinnovato il 20 ottobre dopo mesi di tese trattative.