Le Olimpiadi diventano la festa del sesso

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“Quando la competizione è finita, gli atleti vogliono liberare la loro energia”.

Le Olimpiadi di Parigi 2024 diventano ‘hot’, e il villaggio olimpico nella città dell’amore per antonomasia si trasforma in una “festa del sesso per gli atleti”. Anche perché si sa che l’attività sessuale nel maschio, (ma anche nella donna verosimilmente) stimola la produzione di testosterone, un ormone fondamentale anche fondamentale per la performance atletica, è l’anabolizzante per eccellenza.

I letti di cartone e i 300 mila preservativi

Quest’anno sono stati distribuiti dall’organizzazione agli atleti, appena arrivati, ben 300mila preservativi in tutto. E se è risaputo che gli atleti non abbiano dormito bene, probabilmente la colpa non è solo della mancanza di aria condizionata e dei letti di cartone. Il villaggio ha la fama di essere un posto ideale per il sesso e quest’anno, secondo Sky News, gli sportivi appendono i calzini alle maniglie delle porte come simbolo universale a significare “non disturbare”.

Le dichiarazioni degli atleti

L’ex stella del salto in lungo Susen Tiedtke a Bild ha dichiarato: “Il sesso è sempre stato un ‘problema’ presente nel villaggio. Gli atleti sono al massimo della forma fisica alle Olimpiadi. Quando la competizione è finita, vogliono liberare la loro energia“. A darle ragione anche Matthew Syed, ex stella del ping pong, che a The Times ha dichiarato: “Mi chiedono spesso se il villaggio olimpico, il vasto complesso di ristoranti e alloggi che ospita i migliori atleti del mondo per tutta la durata dei Giochi, sia la festa del sesso come si sussurra… Io rispondo sempre: sì ed è tutto giusto”. E ancora: “Ho giocato i miei primi Giochi a Barcellona nel 1992 e ho fatto sesso più spesso in quelle due settimane e mezza che nel resto della mia vita fino a quel momento. Vale a dire due volte, il che potrebbe non sembrare molto, ma per uno studente universitario di ventuno anni con i denti storti, è stato un piccolo miracolo. Barcellona era, per molti di noi vergini olimpiche, tanto una questione di sesso quanto di sport”.