“Tutto viene tollerato, ricondotto alle stranezze dell’uomo o della donna di talento”.
Laura Morante ha raccontato dei grandi incontri professionali che ha avuto e che le hanno cambiato la vita, da Carmelo Bene ai fratelli Bertolucci, da Marcello Mastroianni a Mario Monicelli. E naturalmente racconta anche dell’esperienza con Nanni Moretti, regista con il quale ha girato tre film, l’ultimo dei quali La stanza del figlio.
La rottura con Nanni Moretti
Eppure, tra l’attrice e il regista c’è stata una rottura. “Fino a ‘La stanza del figlio’ i nostri rapporti sono stati buoni, con qualche oscillazione caratteriale. Ma in definitiva niente da dire. Quello che non gli ho perdonato è il suo comportamento dopo quel film”, ha raccontato Laura Morante a Robinson, l’inserto di cultura di Repubblica. Il problema sembra sia stata la scelta di Nanni Moretti di non volerla al suo fianco durante per la consegna della Palma d’Oro al Festival del cinema di Cannes nel 2001. “Sapeva di aver vinto la Palma d’Oro, ha trattenuto tutta l’équipe e mi ha chiesto di ripartire. Non ha voluto che ci fossi alla premiazione. Addirittura la sera in cui al Sacher ha presentato il film, testimone una mia amica seduta accanto a me, si è avvicinato e mi ha detto: ‘Adesso presento il film, hai nulla in contrario se non ti chiamo?’. ‘Fai come ti pare’, gli ho risposto e la mia amica è rimasta a bocca aperta”. Poi continua: “Nanni dal palco ha chiamato Jasmine Trinca, Giuseppe Sanfelice e poi ha detto ‘Laura non viene perché è troppo timida’. Roba da non credere! Non voleva che ci fossi. E la cosa non aveva alcun senso. Il problema è che su certe persone, sui loro comportamenti, c’è totale impunità. Tutto viene tollerato, ricondotto alle stranezze dell’uomo o della donna di talento”.
Il difficile rapporto con Elsa Morante
L’attrice ha parlato anche del suo complicato rapporto fin dall’infanzia con sua zia, la scrittrice Elsa Morante. “Dichiarava le sue preferenze. Il prediletto era Daniele, mio fratello maggiore e poi tra le femmine c’ero io. Forse la incuriosiva che fossi molto chiusa. Da un certo momento, quando ero già più grande, non ha più voluto vedermi né io ho fatto nulla per incontrarla”, ha rivelato Laura Morante. “Aveva deciso di non frequentarci più. Vedeva solo Daniele. Quando mio padre si ammalò seriamente, decidemmo di ricoverarlo”. Ma in ospedale accade l’impensabile. “Ci aspettavamo discrezione e dolore, invece esplose in una scenata. Gridava: ‘Io non sono qui per voi, ma per mio fratello!’. C’era qualcosa di surreale e di odioso nelle sue parole. La spingemmo fuori dalla stanza. Allora capisci perché nessuno in famiglia si è mai gloriato della sua fama e talento”. L’attrice si è detta ferita dai modi “arroganti” della zia, dal “disprezzo che nutriva per noi e per mia madre che era tutto il contrario di lei: dolce, paziente, ansiosa. La mamma amava gli ultimi, i perdenti. La zia no, e le si leggeva negli occhi. Ma c’è una frase che mi fu riportata e che pare ripetesse spesso. Chiedeva quale fosse l’espressione d’amore più vera e profonda. E la risposta immancabile per lei era: hai mangiato?”.