Arriva sugli schermi il film di Mario Chiavalin sulla vicenda della Loggia P2.
La Loggia Occulta – Democrazia a Rischio è una docu-fiction sicuramente “scomoda” che affonda le mani in un passato scabroso del nostro paese e di cui ancora non si è riusciti a dare una versione condivisa e accettata da tutti. L’Italia delle trame occulte e piani segreti di sovvertimento dell’ordine istituzionale è quella in cui il regista Mario Chiavalin porta la sua cinepresa per far luce, mettere insieme, svelare e spiegare gli avvenimenti che all’inizio degli anni ’80 portarono alla scoperta della Loggia P2 e del “Piano di Rinascita Democratica” (che di democratico aveva ben poco) patrocinato dal gran maestro massone Licio Gelli.
Dal 1947 venne a crearsi una contrapposizione politica, ideologica e militare tra le due potenze principali emerse vincitrici dalla Seconda Guerra Mondiale: gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica. Da una parte c’era la democrazia-capitalista e dall’altra c’era il socialismo/real-comunismo. Le due fazioni, non potendo affrontarsi direttamente − per il rischio di distruzione mutua assicurata − avrebbero finito per dominare e opprimere tutte le altre parti coinvolte.
L’Italia nel periodo storico che parte dagli anni ’60 e arriva fino agli anni ’90, subisce ingerenze esterne alla democrazia. I giudici istruttori Gherardo Colombo e Giuliano Turone, insieme ad altri protagonisti dell’epoca, hanno dato valenza alla nostra ricostruzione storica dei fatti, in particolare la perquisizione del 17 marzo 1981 scaturita da informazioni arrivate (forse per caso) dall’America che hanno portato ad un mandato di perquisizione fedelmente ricostruito in fiction.
I giudici ci testimoniano come si inizia ad avere una visione sulle intromissioni esterne che hanno determinato e minato i principi democratici della nostra nazione, tramite uno stato parallelo controllato da Licio Gelli e dai membri della Loggia Massonica P2. Tra omicidi e depistaggi, si capirà come molti eventi sanguinari, tra cui l’uccisione di Aldo Moro, la strage di P.zza Fontana e quella di Bologna, insieme ad altri atti terroristici dell’epoca, nascondessero delle motivazioni chiare.
Nel film si ripercorrono le tappe di questa vicenda, andando dal crack Ambrosiano alla strage di Bologna a Tangentopoli, passando per la rete clandestina “Gladio” che la CIA aveva costruito nelle nostre paese, fino ad arrivare all’omicidio Moro e alla ricostruzione della “strategia della tensione” per ricostruire i misteriosi fatti e rispondere ai molti interrogativi che inondarono le cronache di quegli anni, attraverso interviste e una aderenza ai fatti senza lasciarsi coinvolgere in ipotesi troppo azzardate, per quanto nell’Italia dei misteri tutto sia possibile. Un film che lascia in bocca l’amara sensazione che la realtà sia sempre un po’ più avanti della fantasia.
Una docu-fiction che grazie a documenti e interviste inedite, ricomporrà i pezzi apparentemente disgiunti di un puzzle complesso, svelando come tutto sia indissolubilmente legato ad un unico progetto di controllo, che ha avvelenato e pervertito il corso della storia repubblicana. Una ferita profonda e mai rimarginata. un passato che forse è ancora presente.
La pellicola “La Loggia occulta – Democrazia a rischio”, è stata iscritta per candidarsi nell’edizione 2023 al David di Donatello. Il film è stato prodotto da App Movie è uscirà nelle sale dal 21 novembre. La prima a Milano vedrà la partecipazione dei giudici Dott. Gherardo Colombo e Dott. Giuliano Turon. All’evento anche il regista e i giornalisti che hanno partecipato alla narrazione. Poi sarà la volta di Padova il 23 Novembre al The Space Cinema di Limena.