La “Genesis” di Raye pronta a rivelarsi

La "Genesis" di Raye pronta a rivelarsi.

Un’opera ambiziosa che mette in musica i demoni della modernità.

Fresca dei suoi record ai BRIT Awards, vincendo sei dei sette premi per cui era stata nominata, RAYE (rigorosamente tutto in maiuscolo) ha pubblicato sul suo canale ufficiale di YouTube il video di Genesis, un’opera che sfida i generi e che non si colloca negli usuali confini della parola “singolo”.
Prodotto insieme al vincitore di numerosi Grammy Rodney “Darkchild” Jerkins (Beyoncé, Michael Jackson, SZA), Genesis è un’opera in tre atti che mira a sovvertire la musica come tutti noi la conosciamo.
Tracciando un parallelo attraverso la narrazione delle origini del suo universo, RAYE snocciola i suoi testi, emotivamente crudi e vulnerabili, con l’utilizzo di trionfanti archi e ottoni, con armonie dolci e rullanti audaci, in una performance perfetta che è un grido di battaglia divino. 

Genesis è sicuramente un atto provocatorio di un capitolo ancora aperto, che porta in sè la determinazione di intraprendere un nuovo inizio, prendendo ispirazione da grandi band, jazz, hip-hop, R&B, gospel e pop contemporaneo.

Una carriera folgorante

RAYE ha fatto la storia conquistando sei BRIT Awards quest’anno – il record per il maggior numero di vittorie di qualsiasi artista in un solo anno – segnando un risultato straordinario per la cantautrice indipendente nella notte più importante della musica britannica. Oltre a diventare la prima donna a vincere il premio come Songwriter of the Year, ha portato a casa riconoscimenti tra cui Artist of the Year, Album of the Year, Song of the Year, Best New Artist e Best R&B Act. RAYE durante la cerimonia dei Brits.

A proposito di Genesis, l’artista dichiara: “C’è una citazione di Nina Simone: ‘È dovere di un artista riflettere i tempi’. Questa citazione è tutto per me e credo che il modo migliore in cui posso provare a farlo sia attraverso la mia arte e la mia musica. C’è così tanta oscurità e dolore in questo mondo in cui viviamo e volevo creare qualcosa di profondamente personale e crudo riguardo alla mia mente e al mondo che vedo intorno a me. La canzone è un pezzo di 7 minuti che ho realizzato e analizzato nell’ultimo anno e mezzo, sperimentando diversi generi ed espressioni sonore, sotto tutti gli strati e i testi. Il messaggio di fondo è ‘Let There Be Light’. È una preghiera, una supplica e un grido di aiuto e spero davvero che questa canzone possa portare un po’ di speranza, come fa questa musica per me, a coloro che ne hanno più bisogno”.