“Non capisco perché ci ammazziamo per cose che non sono tanto importanti”.
Molti di noi evitano di pensare alla morte, ma non Keanu Reeves. “Ho 59 anni, quindi penso sempre alla morte“, ha rivelato la megastar di Hollywood alla BBC News, aggiungendo che è una cosa positiva. “Spero che non sia invalidante, ma che ci abbia sensibilizzati ad apprezzare il respiro che abbiamo e le relazioni che abbiamo il potenziale di avere“.
Una serie di riflessioni esistenzialiste sulla mortalità e sulla natura umana arrivano all’uscita del primo libro della star di Matrix dal titolo The Book of Elsewhere, un romanzo di fantascienza scritto da Keanu Reeves in collaborazione con l’autrice di fantascienza britannica China Miéville, e che racconta la storia di un guerriero immortale che desidera poter morire. Il libro riprende BRZRKR (che si legge “Berserker”), la fortunata serie di fumetti creata e scritta dallo stesso attore americano dove un guerriero immortale di ottantamila, disegnato con le fattezze dell’attore, giunge al nostro presente e, stanco della sua immortalità, accetta di svolgere compiti difficili e un po’ loschi per il governo degli Stati Uniti in cambio di una rivelazione che possa finalmente fargli sapere come morire.
Riflessioni sull’esistenza
Molte riflessioni personali hanno sicuramente contribuito alla creazione del sofferto protagonista del romanzo, dell’immortale che desidera la morte: “Non capisco la violenza del mondo, non capisco perché, pur dovendo morire tutti, ci ammazziamo per cose che, forse guardandole meglio, non sono poi tanto importanti. Mi interrogo sul perché siamo qui e chi siamo. Mi faccio domande sulla tecnologia e sul perché la nostra specie sembra avere una pulsione di estinzione. Mi interrogo sull’amore e perché è così fragile, mentre la morte è così forte. Mi piace riflettere su queste cose e, forse, metterle in un fumetto“»”.