Jennifer Lopez: “Per i miei figli voglio il meglio”

Jennifer Loper: “Per i miei figli voglio il meglio”

“Il lavoro di una mamma è quello di difendere e proteggere i figli dagli ostacoli”.

Cantante e attrice, Jennifer Lopez, di recente si è trovata a parlare dell’importanza dell’essere madre, per garantire protezione e sostegno ai propri figli. Protagonista di Unstoppable, film di William Goldenberg in cui interpreta il ruolo della madre del wrestler con disabilità Anthony Robles, durante un incontro con la stampa, Jennifer Lopez spiega quanto il suo ruolo nel lungometraggio le abbia aperto il cuore.

L’importanza di essere madre

“Quando sono diventata mamma ho capito che da quel momento in poi i miei desideri sarebbero arrivati sempre dopo i bisogni dei miei figli. Per loro voglio il meglio”. Jennifer Lopez parla dei figli gemelli di sedici anni, Emme Maribel e Maximilian David, nati dalla relazione con l’ex marito Marc Anthony. Dopo la difficile separazione con Ben Affleck, la cantante ha saputo risollevarsi per dedicarsi alla sua famiglia. Sempre resiliente, Jennifer Lopez spiega da dove deriva la sua forza: “Dai miei genitori. Da ragazza ero un’atleta, giocavo a tennis e correvo gli 800 metri, e sentivo sempre la voce nella testa dei miei genitori che mi ripetevano: ‘Tu puoi fare quello che vuoi, anche diventare il Presidente degli Stati Uniti’”, spiega. “E io ci ho creduto, anche quando le cose si sono fatte difficili. Che tu sia uno sportivo o un attore serve disciplina e devi avere la mente focalizzata sempre sull’obiettivo”. E sul ruolo dell’essere mamma ha le idee chiare: “Il lavoro di una mamma è quello di difendere e proteggere i figli dagli ostacoli. Bisogna trovare il giusto equilibrio”.

Il peso emotivo di “Unstoppable”

Unstoppable uscirà nelle sale italiane il 16 gennaio e racconta la storia di Anthony Robles, vero campione di wrestler nato senza una gamba. Nel lungometraggio con la regia di William Goldenberg, Jennifer Lopez interpreta Judy Robles, madre dell’atleta: un ruolo che le ha toccato il cuore e nel quale si ritrova. “Ho incontrato Anthony assieme alla madre e, da genitore a genitore, ci siamo capite subito”, spiega. “A sentir lui, Judy era sempre allegra, parlando con lei capisci le difficoltà di crescere un figlio disabile. Credo nella speranza e sono convinta che la diversità di cui parliamo in questa storia vera tocchi nel profondo perché ti mostra che ciascuno ha un valore e non si deve focalizzare sulle debolezze”. L’attrice ammette di essersi rivista nei panni di quella donna a cui ha dato il volto per il film: “Ho visto delle sue foto, immagini di una donna latina che ha avuto un figlio da ragazzina e mi ci sono rivista, è come se lei non avesse merito nei successi del figlio ma non è così e sono felice che ora sia il suo turno di realizzarsi, prima come dottore e oggi come preside”.