L’attrice: “È liberatorio impegnarsi nella disobbedienza civile”.
Jane Fonda ha parlato delle sue esperienze in carcere. L’attrice infatti è stata arrestata cinque volte nella sua vita a causa delle manifestazioni alle quali ha partecipato e per il suo costante attivismo.
L’unica persona bianca
Jane Fonda è stata ospite del podcast Where Everybody Knows Your Name di Ted Danson e Woody Harrelson, e ha deciso di rivelare alcuni aneddoti del suo passato. Innanzitutto ci ha tenuto a spiegare che si è sentita una persona assolutamente comune in mezzo alle altre detenute, impegnate a vivere situazioni esistenziali molto complicate e senza molto interesse nell’incontrare una star di Hollywood dietro le sbarre. “Ero l’unica persona bianca. Molte altre detenute, donne nere, non gliene importava nulla di chi fossi. Avevano cose molto più importanti a cui pensare e nessuna di loro aveva visto nessun mio film“, ha sottolineato la star.
Aprire gli occhi per la prima volta
La prigione è stata per Jane Fonda un’esperienza traumatica. “C’è una piattaforma metallica su cui dormire e utilizzi qualsiasi cosa a disposizione, un maglione o un cappotto, per renderla più comoda”, ha spiegato. “E nel frattempo, nel corridoio si sentono urla, crisi psicotiche, persone che gridano e sbattono le porte“. L’attrice ricordò alle compagne di cella il film del 2005 con Jennifer Lopez: “Avevano visto ‘Quel mostro di suocera’. Giocai quella carta e rimasero moderatamente impressionate ma non troppo. Tornarono subito a parlare di ciò che stavano affrontando, problemi di sopravvivenza. È stato come aprire gli occhi per la prima volta“. Poi Jane Fonda ha parlato degli arresti e delle manifestazioni alle quali ha preso parte: “C’è qualcosa di molto liberatorio nell’impegnarsi nella disobbedienza civile, è come mettere in gioco tutto te stesso per i tuoi valori più profondi e non capita spesso nella vita di avere questa opportunità“.