In “Unica” Ilary Blasi piange raccontando del tradimento di Totti.
Mancano solo un paio di mesi alla prima udienza per il divorzio di Ilary Blasi e Francesco Totti: l’udienza, infatti, è stata fissata per il 25 gennaio 2024. Uno dei punti salienti della causa è (e sarà) la reciproca richiesta di addebito di colpa. Ilary ha dichiarato che il matrimonio con Totti è finito perché lui la tradiva con Noemi Bocchi, Francesco invece sostiene che la prima a tradire sia stata Ilary. L’ago della bilancia, dunque, fino a poco tempo fa sembrava non pendere da nessuno dei due lati… almeno fino all’uscita di Unica, il docu-film di Ilary Blasi: 80 minuti di ricordi, flash, ricostruzioni, rivelazioni, qualche risata e lacrime, le prime che Ilary si concede pubblicamente dopo 16 mesi di silenzio stampa.
Il pianto della showgirl accompagna una rivelazione, quella su come ha scoperto il tradimento di Francesco con Noemi (che è tutt’ora sua compagna); la prova schiacciante della colpevolezza, racconta, è arrivata in due tempi, la prima quando la figlia Isabel era tornata a casa con dei giochi e le aveva raccontato di aver giocato con dei bambini: “A fine giugno Isabel torna da un pranzo con il papà piena di giochi. Le chiedo chi le avesse regalato questi giochi, mi dice amichetti nuovi. (…) Mi dice i nomi e a quel punto mi ricordo dagli articoli di giornale che questa ragazza (Noemi, ovviamente) aveva dei figli…”
Poi c’è stato l’avvistamento della macchina di lui, una sera che era insieme a Giorgia (moglie del cugino di Francesco e amica di Ilary): “La sera del 2 luglio dice che ha una cena. Io riesco a trovare il civico dove abitava la ragazza, arriviamo e c’era la macchina parcheggiata. Ho fatto una foto all’auto, ma sono stata zitta”.
Ilary conclude così la sua versione dei fatti: “Non potevo credere che l’uomo che è stato accanto a me per vent’anni, che ha sempre detto di amarmi, che giurava che senza di me non poteva vivere, avesse fatto una cosa del genere: mi sono sentita stupida, poi ho provato delusione, schifo, un po’ di rabbia, ma leggera, leggera perché non avevo più sensi di colpa. Erano spariti”.