La presenza del gruppo punk a Sanremo 2024 ritenuta “offensiva”.
Non si placano le polemiche sulla presenza dei La Sad al prossimo Festival di Sanremo 2024. Negi giorni scorsi Amadeus ha pubblicato un video in cui affronta quelli che ha definito “pregiudizi” riguardo agli artisti partecipanti. La sua dichiarazione ha scatenato un acceso dibattito, in particolare in relazione al controverso trio punk dei La Sad, di cui Il Codacons aveva esplicitamente chiesto l’esclusione in virtù dei “messaggi violenti e misogini e che esaltano l’uso delle droghe” presenti nei testi della band.
Nella sua dichiarazione video, Amadeus ha esortato gli ascoltatori a riservare il giudizio finché non avranno ascoltato le canzoni dei concorrenti nella loro interezza: “Sono andato a vedere sul vocabolario il significato della parola pregiudizio, opinione preconcetta capace di fare assumere atteggiamenti ingiusti: ecco perché io non amo le persone che hanno un pregiudizio, verso qualcuno o qualcosa. Prima si ascolta la canzone, si legge il libro, si guarda il film o un programma televisivo e poi si esprime un parere o si giudica, non prima: è sbagliato avere un pregiudizio”
Arriva, quindi, la dura replica dell’associazione per bocca del suo presidente Carlo Rienzi:
“Così come Amadeus, legittimamente, non ama le persone con pregiudizi, noi non amiamo le persone ipocrite, con il dizionario della lingua italiana che definisce l’ipocrisia come ‘simulazione di virtù, di devozione religiosa, e in genere di buoni sentimenti, di buone qualità e disposizioni, per guadagnarsi la simpatia o i favori di una o più persone, ingannandole. Non può non definirsi ipocrisia l’atteggiamento di chi a parole si schiera contro la violenza sulle donne, ma poi coi fatti premia invitandoli a Sanremo artisti i cui brani contengono frasi umilianti e offensive verso le donne, e testi che possono rappresentare una incitazione alla violenza”.
“Se da un lato è vero che non si giudica una canzone prima di averla ascoltata, dall’altro è altrettanto vero che si può e si deve giudicare prima un cantante se già se ne conoscono i brani e le violenze verbali verso le donne. Altrimenti, seguendo l’assurdo ragionamento di Amadeus, anche un mafioso che ha ordinato stragi potrebbe partecipare a Sanremo, purché presenti una bella canzone a attiri visibilità sulla kermesse”.
Il presidente del Codacons si rivolge poi direttamente ad Amadeus: “Invece di arrampicarsi sugli specchi con giustificazioni oggettivamente ridicole, farebbe bene a scusarsi con le donne italiane per le sue scelte, e invitare a Sanremo il padre di Giulia Cecchettin affinché possa lanciare un messaggio ai giovani sul dramma della violenza e contro artisti come La Sad, Fedez, Emis Killa e altri che infarciscono le proprie canzoni con testi vergognosi contro le donne e pericolosi per i più giovani”.