“Un atteggiamento arrogante e maleducato”.
Luca Barbareschi ha scatenato molte polemiche per via delle affermazioni fatte durante la conferenza stampa di presentazione della mini-serie Rai La lunga notte: la caduta del Duce, da lui co-prodotta. Durante l’incontro, Barbareschi ha risposto in modo piuttosto duro a una giornalista dell’ufficio stampa Rai che, essendo la moderatrice, lo avrebbe interrotto mentre parlava. In questa circostanza, Barbareschi ha dichiarato: “Lei mi fa la giornalista, ma lei deve solo introdurci, perché poi le domande le fanno i giornalisti”. A questa affermazione, in sala si sono levati mormorii di dissenso, ai quali Barbareschi ha replicato, rincarando la dose: “Sì, sono molto tranchant perché non ho voglia di perdere tempo. Viviamo in un’epoca dove il trionfo del cretino è di grande forza”.
Il comunicato dei Sindacati
L’episodio ha scatenato la reazione dei sindacati dei giornalisti Rai: Usigrai e UniRai hanno dunque preso posizione, esprimendo solidarietà alla malcapitata giornalista e condannando il comportamento di Luca Barbareschi, definendo quello dell’attore “un atteggiamento arrogante e maleducato”. “Le conferenze stampa della Rai – si legge nel comunicato congiunto del Cdr e dell’Usigrai – le conducono le giornaliste e i giornalisti dell’Ufficio Stampa Rai, come previsto tra l’altro da anni da numerosi documenti. Grave quanto accaduto oggi a Viale Mazzini alla conferenza stampa della fiction ‘La lunga notte’, in cui l’attore e produttore ha detto alla giornalista Rai che deve limitarsi solo a introdurre la conferenza stampa e non porre alcuna domanda, con un irricevibile atteggiamento arrogante e maleducato. Le frasi di Barbareschi mortificano, offendono e non riconoscono la qualità giornalistica del lavoro svolto da tutti i giornalisti che compongono l’Ufficio Stampa Rai (…) Il cdr dell’ufficio stampa e l’Usigrai sono al fianco della collega che oggi ha subito un atteggiamento irrispettoso da parte di un ospite dell’Azienda che, oltre a produrre la fiction presentata oggi, ha un contratto per condurre un programma in Rai. Ci rammarica non aver visto, né durante la conferenza né successivamente, una presa di distanza e una difesa del lavoro di colleghe e colleghi da parte dei rappresentanti aziendali che pure erano presenti. In assenza di una risposta concreta, il CdR e la redazione sono pronti a ulteriori iniziative a tutela della propria dignità di giornalisti”.