“Una tortura, un luogo molesto”.
Giuliana De Sio ha condiviso le sue esperienze personali e professionali in un’intervista con La Stampa. Nell’intervista ha parlato del suo difficile percorso di maternità, rivelando di aver affrontato tre aborti spontanei. Riguardo alla sua partecipazione a Ballando Con Le Stelle, il talent show condotto da Milly Carlucci ha descritto la diretta come una vera e propria “tortura”.
Il cinema un conto in sospeso
Attualmente impegnata a teatro con lo spettacolo Cose Che So Essere Vere, Giuliana De Sio rivela: “Con il cinema ho un conto in sospeso. Mi ha premiata per il ruolo più bello della mia vita – quello in Cattiva di Carlo Lizzani – e poi dimenticata. Ero certa che si potesse aprire una nuova stagione di lavoro, poter smettere di essere la fidanzata del comico. Ero matura per una performance attoriale. Avevo 32 anni. Quel film però ha spaventato tutti. Sono arrivati soltanto dei ruoli minori, che non ho accettato”.
Il dolore degli aborti e la famiglia mai avuta
L’attrice ha anche parlato della famiglia, quella che non ha mai avuto. “Sono lievemente disadattata, vivo cercando di sfuggire a ciò che il quotidiano comporta. Mia madre era alcolista, molesta, a tratti violenta. Non ci sentivamo accuditi. Mio padre si è risposato altre tre volte, così come mia madre. Suo marito è stato il padre che non avevo avuto. Ma poi sono andata via. Tutte le volte che sono rimasta incinta, li ho attesi e accolti questi figli. Ho avuto tre aborti spontanei ed è stato molto doloroso anche se riesco a metabolizzare gli eventi negativi, li sdrammatizzo, li depotenzio, sono cose che capitano ai vivi mi dico. Non li faccio tornare nella mia testa mai. Tranne quando qualcuno me li mette sotto gli occhi come sta facendo lei”.
Mi ero messa in un pasticcio
Nel 2017, l’attrice ha partecipato a Ballando Con Le Stelle e spiega: “Ballando con le stelle mi ha fatto capire di me più cose di quante non ne abbia comprese in trent’anni di analisi. Ero felice. Chiusa 4 mesi al 41 bis ballando sette ore al giorno. La parte brutta era la trasmissione, una tortura, un luogo molesto. Non mi manca il senso dell’umorismo, ma lì sono stata umiliata in modo terribile. Mi ero messa in un pasticcio da servizio militare. Ho resistito, non metto Ballando tra le esperienze da buttare, dal punto di vista antropologico un grande studio. Fisicamente un disastro. Mi sono operata al tendine in seguito a un incidente in sala prove e ora non posso più giocare a tennis, sport che adoro”.