Il compositore: “Guardo tutti i giorni TikTok e da lì capisco le tendenze”.
Giorgio Moroder torna in Italia. Centinaia di dischi d’oro, tre Oscar, quattro Golden Globe, due Grammy Award e il premio David di Donatello alla carriera, il compositore ottantaquattrenne (originario dell’Alto Adige) arriva dagli Stati Uniti nel nostro Paese con una nuova sfida: Nebula, l’imponente opera site specific firmata dai Quiet Ensemble (realizzata da Eni) con le sue musiche originali, in prima mondiale a Videocittà a Roma, il festival ideato da Francesco Rutelli, dal 5 al 7 luglio al Gazometro di Roma.
I giovani talenti italiani
“Ascolto molto la musica italiana, i giovani, tra i miei preferiti Sfera Ebbasta ed Elodie”, ha rivelato Giorgio Moroder in un’intervista al Corriere della Sera. “Mi piacciono rapper e trap, non quelli americani, gli italiani che sono più completi anche come melodia. E mi piace molto Geolier, non lo capisco, ma il sound è bellissimo. La musica italiana l’ho sempre seguita negli anni. Sono partito dall’Alto Adige verso il mondo a diciannove anni, per me la musica è sempre stata qualcosa di internazionale, ma non ho perso di vista l’Italia. Quando ho iniziato con la dance e la disco in Italia c’erano ancora i neomelodici…”. Il compositore dice di tenersi aggiornato guardando “tutti i giorni Tik Tok e da lì capisco le tendenze”.
La nuova sfida
Giorgio Moroder ha poi spiegato che cos’è che l’ha spinto a rimettersi in gioco con Nebula. “Cerco sempre di fare qualcosa di nuovo, le sfide mi entusiasmano. L’idea di utilizzare il Gazometro di Roma mi è piaciuta immediatamente. L’ho visitato, è stato come entrare in una cattedrale, mi ha ispirato l’idea di un viaggio interstellare: con la musica e i laser oltrepassiamo i pianeti e finiamo in qualche galassia ricreando il percorso che un viaggiatore spaziale potrebbe seguire dalla Terra allo spazio. Proiettori laser faranno brillare un’infinità di cavi d’acciaio e le particelle di polvere che si alzano dal terreno, ricreando così una nebulosa. Sarà un evento spettacolare, un’immersione totale, non ho voluto assistere alle prove per essere in prima fila come spettatore, dentro la magia”. Infine, un monito: il ‘no’ all’intelligenza artificiale. “Un guaio enorme, sarà un grosso problema per i musicisti”, ci tiene a precisare il maestro. “E tra qualche anno oltre alle canzoni create dall’intelligenza artificiale avremo anche i film totalmente realizzati con l’intelligenza artificiale“.