“Vedo giovani artisti che puntano al tutto subito. I tre minuti in radio”.
Gianni Togni si racconta in un’intervista a Leggo. Il cantante è appena uscito con Edizione straordinaria, il suo ultimo album di inediti. Si tratta della sedicesima fatica in studio di un’artista che ‘non ha perso la testa’ per il successo, che è rimasto ancorato alle cose che contano. “Tra queste non c’è, e non c’è mai stato nemmeno quando per me era nazionale e mondiale, il successo, perlomeno come si intende oggi”, ha sottolineato il cantante.
I tre minuti in radio
Per molti aspetti Gianni Togni si sente un ‘marziano’ nel mondo musicale odierno. “Per questo disco ho fatto 4 masterizzazioni. Oggi vedo giovani artisti che puntano al tutto subito. I tre minuti in radio. Io non ho questo problema: a parte Vasco Rossi, le radio non vogliono brani nuovi di artisti over 40. E lo stesso in TV, dove non vado più: vogliono solo brani vecchi”. E riguardo Edizione straordinaria spiega: “Ho scritto dieci canzoni ispirate a fatti di cronaca letti sui giornali e ascoltati al Tg. Dieci storie vere, scritte con Alessio Bonomo. Impossibile citare ogni storia: dalla tennista australiana Ashleigh Barty che abbandona tutto all’apice del successo all’amore unico tra Monica Vitti e Roberto Russo. Fino al tricheco che si stacca dal ghiacciaio del Polo Nord e si risveglia in un mondo non più suo”.
Sanremo è cambiato
E alla domanda se pensa mai a Sanremo, Gianni Togni risponde: “Lo guardo distrattamente, oggi ci va un’altra musica. Come la mia generazione – penso ai Baglioni, Ron, Venditti – si prese la scena togliendo spazio a chi c’era prima, ora tocca a questi. Nei 70 e 80 c’era più varietà, dal pop al rock, al cantautorato. Oggi c’è omologazione ed è colpa delle major: vogliono tutto e subito”.