L’attrice: “Solo dopo qualche tempo mi sono sentita persa…”
Sulla felice relazione con Ryan Gosling l’attrice e modella Eva Mendes non ha mai nascosto i dettagli. Anzi, ha sempre parlato apertamente della maternità e della gioia di condividere il tempo con le sue due figlie, Esmeralda Amada, dieci anni, e Amada Lee, otto anni. In occasione della presentazione del suo ultimo libro Desi, Mami, and the Never-Ending Worries, in cui parla proprio della maternità, al talk americano The Drew Barrymore Show l’attrice ha parlato delle sue emozioni riguardo la crescita delle figlie.
Sentirsi persa
L’argomento figli è stato introdotto dalla conduttrice durante lo show: “Mi sono sentita un po’ persa quando ho avuto figli”, ha ammesso Drew Barrymore. “Nel senso che pensavo ‘non so davvero come fare’. Cosa è stato per te, posso chiederlo?”. Eva Mendes non si è sentita persa, almeno non da subito. “In realtà all’inizio non mi sono sentita persa. Mi sentivo molto lucida, ma poi solo dopo qualche tempo mi sono sentita persa”. Con la crescita delle due figlie è subentrata anche una piccola crisi per l’attrice: “In quel momento vai in confusione e pensi: ma non hanno più bisogno di me come una volta? Voglio dire, hanno solo otto e dieci anni, ma mi piace parlare con le mie ragazze di qualsiasi cosa, quindi mi sento molto realizzata”.
Condividere tutto
Parlando di cinema e della sua carriera, Eva Mendes ha lasciato intendere che sia ancora presto per le figlie vedere i suoi film. Tuttavia l’attrice ha cercato di farle partecipare, in qualche modo: “Circa un anno fa, ho provato a mostrargli una scena di ‘Hitch’ di cui ero davvero orgogliosa, perché ho paura dell’acqua profonda e scura. Ho dovuto fare questa cosa di stunt”, ha spiegato. “Comunque, ero così spaventata. Quindi, quel giorno ho affrontato una paura e ho fatto questa acrobazia, e ne ero orgogliosa. Gliel’ho mostrata e ho pensato, ‘Questa è la mamma che affronta la sua paura’”, ha ricordato. “Comunque, non sono rimaste per niente impressionate!”, ha aggiunto scherzandoci su.
