“È cultura dello stupro”: Non Una di Meno contro il rapper Niky Savage

Niky Savage: polemiche per i suoi testi

Infuria la polemica per la partecipazione del rapper Niky Savage alla manifestazione musicale in programma al Sanbàpolis di Trento per la notte di Halloween del 31 ottobre.

Come capita spesso, a pochi giorni dall’evento musicale (programmato da mesi), organizzatori e associazioni si accorgono che un ospite in cartellone non è esattamente il manifesto del politicamente corretto e delle buone maniere che si auspicava.

Questa volta tocca alla Scary Halloween Night in programma al Sanbàpolis di Trento, festival organizzato in occasione della notte di Halloween del 31 ottobre con il patrocinio del comune. Al centro delle polemiche il rapper-trapper Niky Savage, salito agli onori della cronaca musicale per una serie di brani che definire espliciti è poco, come Bla e WAO, in cui il volgarità e sesso la fanno da padroni.

L’associazione Non Una di Meno di Trento è letteralmente inorridita di fronte a tale partecipazione e ha pubblicato un durissimo post sul suo profilo Instagram in cui chiede esplicitamente che l’esibizione dell’artista venga cancellata perché promuoverebbe la “cultura dello stupro”

“È inaccettabile che il Centro Culturale Santa Chiara metta a disposizione uno spazio, avallando di fatto la cultura dello stupro, per di più ad uso e consumo di adolescenti che andrebbero messə in guardia ed allontanatə da simili messaggi invece di offrirli loro come semplice ed innocuo intrattenimento.
E’ inaccettabile che a questi pseudo cantanti sia permesso di esibirsi divulgando testi violenti e misogini”.

La risposta delle autorità si è divisa tra imbarazzi e richieste di interventi decisi. “Non è così semplice annullare un concerto e potrebbe ottenere l’effetto contrario con un volano pubblicitario”, ha dichiarato Franco Ianeselli, sindaco di Trento, mentre Roberto Stanchina, ex vice sindaco eletto in Consiglio provinciale, auspica più coraggio da parte della maggioranza nell’accogliere la richiesta:

“I testi di questo genere sono spesso molto duri e in antitesi rispetto alle azioni del Comune. C’è una responsabilità verso i giovani adolescenti, anche per il rischio di esasperare temi molto delicati e che devono essere affrontati a 360 gradi. Quando si sceglie un artista si dovrebbe controllare almeno la qualità e il messaggio che viene proposto con la massima attenzione, questo a partire dagli enti che mettono a disposizione gli spazi”.