Drojette, il nuovo singolo “Senza parole”

Drojette, il nuovo singolo “Senza parole”

“Da ogni cicatrice si forgia la crescita di ognuno di noi”.

Senza parole è il nuovo singolo di Drojette, disponibile da venerdì 30 agosto. Prodotto da Swann per Ghandi Dischi e distribuito da ADA Music Italy, il brano parla di una relazione finita male, dove le parole non servono più. Un brano senza lieto fine che tuttavia vuole ricordare come ogni cicatrice sia capace ha formare la crescita personale di ogni individuo.

Quando le parole non servono più

Senza parole è un brano che esplora il lato più doloroso della fine di una relazione, quando non esiste un lieto fine e ogni parola sembra inutile. La canzone racconta una storia di un amore finito male, dove le dinamiche sono sbilanciate e creano un senso di incomunicabilità e disillusione. Nonostante tutto, però, la fine di ogni relazione lascia una cicatrice che contribuisce alla crescita personale di ogni individuo, anche se, ripensandoci, niente ha più senso.

“Senza parole” secondo Drojette

Drojette, all’anagrafe Edoardo Donnamaria comincia a lavorare come speaker radiofonico per RTL 102.5 e da quel momento la musica diventa parte integrante della sua vita. Dopo 5 singoli pubblicati da indipendente si affianca a un nuovo team di lavoro. Piccolo sole è il primo singolo di questo nuovo percorso, in uscita per Ghandi Dischi e distribuito da ADA Music Italy, seguito da Come il mare e Sola, che supera 1 milione di streams in poco tempo, e Sbadato. Senza parole è il nuovo singolo che approfondisce la fine di un amore: “Ci sono amori che finiscono bene e altri male”, spiega l’artista. “In questo brano descrivo una storia finita male nella quale c’è sempre una parte che soffre di più e una più problematica. A differenza di altre canzoni che ho scritto, il lieto fine non c’è, anzi per come sono andate le cose, l’accaduto non ha più senso. Il senso è che da ogni cicatrice si forgia la crescita di ognuno di noi”. Drojette sceglie di esplorare quella parte dolorosa delle relazioni, dove non esiste un lieto fine e le parole sembrano svuotarsi di ogni significato.