Dolph Lundgren: “Ho fatto l’attore per vendetta”

Dolph Lundgren Ho fatto l’attore per vendetta volevo proteggermi

“Volevo proteggermi dagli abusi subiti da mio padre”.

Dolph Lundgren, indimenticabile interprete di Ivan Drago in Rocky IV, ha recentemente svelato in un’intervista aspetti intimi della sua vita, raccontando la sua battaglia contro il cancro e  e gli abusi subiti dal padre. Il leggendario avversario di Rocky Balboa si racconta al Corriere Della Sera. Ultimamente ha partecipato a un episodio di The Witcher una serie TV che dovrebbe uscire quest’anno. E porterà il suo nuovo film, The Wanted Man, al Filming Italy Sardegna Festival, la rassegna ideata e diretta da Tiziana Rocca in programma dal 20 al 23 al Forte Village di Cagliari.

“Ti spiezzo in due”

L’attore ricorda il suo primo incontro con Sylvester Stallone: “Lo incontrai agli studi Paramount mentre facevo il provino. Ero un campione di karate, lui mi disse che dovevo mettere su qualche muscolo. Ora siamo grandi amici, parliamo delle nostre figlie e delle ferite che abbiamo patito per 40 anni nei film d’azione. Penso di avergli causato un colpo al cuore durante un combattimento che lo costrinse a essere ricoverato in ospedale per una settimana”.

“Il cancro mi ha cambiato”

Dolph Lundgren ha rivelato di aver lottato per sette anni contro il cancro: “L’ho combattuto per sette anni. Mi ha insegnato delle cose, soprattutto a ripensare e amare l’incredibile vita che avevo avuto fino allora, e ad amare di più il prossimo. Mi ha insegnato a essere riconoscente al talento dei medici, al mio fisico potente grazie al quale per certi versi ho potuto curarmi da solo e all’universo che mi ha portato energie positive. Ora provo ad essere gentile con tutti. Il cancro mi ha profondamente cambiato“.

Gli abusi

La sua carriera da lottatore e attore è stata in parte una forma di vendetta o reazione contro il suo padre: “È stata una sorta di vendetta o reazione a mio padre, che fisicamente, da quando avevo 4 anni fino ai 13, ha commesso degli abusi su di me, ma li ha commessi anche su mia madre. Così nella tarda adolescenza ho deciso di diventare un fighter, un lottatore e ho avuto buoni riscontri nel karate. Mi volevo sentire forte in modo tale da potermi proteggere“.