“Ho fatto pace con molte delle questioni che il corpo può sollevare“.
Sarà diffuso prossimamente nei cinema italiani The Shrouds il nuovo film di David Cronenberg, con Vincent Cassel e Diane Kruger. Il film, attualmente in concorso a Cannes 77, viene presentato a due anni di distanza dal revival di Crimes Of The Future. Il protagonista del film è Karsh, un imprenditore molto particolare che, disperato per la morte della moglie, inventa la GraveTech, una Intelligenza Artificiale in grado di monitorare i defunti avvolti in speciali sudari. Una notte, alcune tombe, tra cui quella della moglie, vengono profanate e Karsh decide di rintracciare gli autori del reato. Il film, interpretato da Vincent Cassel riprende alcuni spunti dalla vita di Cronenberg che ha perso la moglie Carolyn Zeifman nel 2017. Con Cassel, Diane Kruger interpreta ben tre personaggi: la sorella e la cognata del protagonista nonché un avatar, che svolge la funzione di assistente personale.
Il tema del lutto
Non è il primo film che la Kruger lavora su una tematica così delicata, avendo già recitato in Oltre la notte di Fatih Akin (2017) in cui interpretava una donna tedesca i cui marito e figlio vengono uccisi in un attentato. In quell’occasione, la sua interpretazione venne premiata con la Palma per la miglior interpretazione femminile al Festival di Cannes.
“Sono state due esperienze simili che ho vissuto in maniera diversa” ha dichiarato l’attrice. “Ora non ho più il lusso di portarmi a casa il lavoro, perché ho una figlia . Ed è anche un conforto poter prendere le distanze, ti costringe a tenere separate le due parti della vita. E ti costringe a vivere nel presente invece di proiettarti costantemente nel futuro, fare progetti, pensare a strategie. David ha 81 anni, questo è il suo lutto, non ha mai scritto una storia tanto personale, mi sono chiesta spesso che cosa provasse vedendomi interpretare sua moglie. Anche se sono passati anni dalla morte di Carolyn la ferita è sempre lì. Ho cercato di essere più tenera possibile con lui, sempre consapevole che quella era la sua storia, non la mia“.
Le scene di nudo
Diverse le scene del film in cui la moglie compare con il corpo straziato dalla malattia. Diane Kruger, che ricordiamo bionda e bellissima in Troy, dice: “Il corpo di un attore è il suo primo strumento di lavoro. E la malattia fa parte della vita. Certo, il fatto che nel film le scene in cui la malattia era evidente fossero anche scene di nudo mi ha fatto sentire vulnerabile. I giorni in cui abbiamo realizzato quelle riprese non sono stati facili. Se adesso ho potuto e voluto girare scene come quelle è perché sono più vecchia, ho più esperienza e ho fatto pace con molte delle questioni che il corpo, e soprattutto il corpo dell’attore, può sollevare. È stato utile avere sul set un coordinatore di intimità. Perché è una figura che toglie ansia, la sua presenza ti dà un’immagine precisa di quello che il pubblico vedrà di te, del tuo corpo, e l’idea ce l’hai prima di girare la scena. Puoi dare il tuo consenso oppure no.
Un’ attrice drammatica
La Kruger, inoltre, si rammarica per non essere mai presa in considerazione per ruoli che non siano drammatici. “Mi piacerebbe molto fare commedie, ma non me le offrono” ha detto. “Fa parte del conformismo del casting. Quentin per esempio non mi voleva, pensava che non fossi tedesca abbastanza. Quando sono arrivata all’audizione mi ha dato 15 pagine di dialoghi in tedesco e in inglese da imparare. E solo due giorni per prepararmi. Ma io sapevo che ero giusta per quella parte e ho studiato tutto alla perfezione. L’ho impressionato, Quentin può essere davvero anale sulle battute, se dimentichi una sola parola interrompe la scena“.