I due avevano adescato la vittima invitandola a un incontro di meditazione in una casa a Milano
La storia inizia con la “schiava” (Laura Colombo) che è stata condannata a due anni di carcere nell’agosto del 2020, e finisce con il “padrone” (Angelo Tina), che prende oggi una condanna a 5 anni più uno di libertà vigilata. Il terzo personaggio della vicenda è un uomo che viene sequestrato dai due per essere punito: la “schiava” e il “padrone” avrebbero condotto un gioco sessuale finito in violenza rivestendo i ruoli tipici del BDSM, l’acronimo che indica il mondo delle pratiche sadomaso finalizzate al piacere erotico.
Il colpo di scena: è l’ex di lei che dev’essere punito
Ma come in tutte le storie thriller c’è un finale inaspettato della vicenda: la vittima è l’ex fidanzato della “padrona”, che merita una punizione per aver avuto un rapporto sessuale non autorizzato dal padrone con la ‘sottomessa’.
I due sequestrarono la vittima in un appartamento di Milano per due ore e mezza adescandola via Telegram col pretesto di un incontro di meditazione.
Il capo di imputazione
Nel capo d’imputazione si legge che Tina ha messo tra i denti alla vittima.
“una banconota da 500 euro, lo ha percosso ripetutamente con schiaffi al volto, calci all’altezza delle anche, tirandogli i capelli”.
Il tutto mentre i due lo filmavano con i loro cellulari. Poi, infine
“permettevano alla vittima di uscire dall’appartamento ma lo minacciavano con frasi quali ‘so dove abiti, tra un annetto vengo a farti visita, se provi a contattare lei ti uccido con le mie mani, non denunciare perché ho amici nelle forze dell’ordine, se mi incontri per strada fai finta di non conoscermi, se ti faccio un cenno io salutami…”