“Ciao 2001” torna in edicola

"Ciao 2001" torna in edicola

La rivista per 25 anni è stata punto di riferimento per gli appassionati di musica.

Ciao 2001 ritorna in edicola. La rivista, che per venticinque anni ha rappresentato un punto di riferimento per gli appassionati di musica, comparve in edicola nel 1969 e fu pubblicata con cadenza settimanale fino al 1994. È stato l’inaspettato successo per tutte le settimane del numero speciale pubblicato nei mesi scorsi (migliaia di copie vendute in poche ore), a convincere l’editore, la Sprea, a tentare una ‘rinascita’ della rivista.

Il ritorno di “Ciao 2001”

Si tratterà di un progetto ridimensionato rispetto all’originale, e la cadenza per il momento sarà bimestrale. Il produttore discografico Renato Marengo e il musicologo Maurizio Becker sono le firme storiche di Ciao 2001 ma anche tra gli artefici della nuova edizione della rivista. Dopo essere stata presentata a Roma, nel Palazzo delle Esposizioni, il nuovo Ciao 2001 è stato presentato nel Museo del rock di Catanzaro.

La celebre intervista a Battisti

Celebri alcuni ‘scoop’ realizzati da Ciao 2001 dei quali si è parlato nel corso dell’incontro. Uno, celeberrimo, fu l’intervista realizzata nel 1974 da Renato Marengo con Lucio Battisti in contemporanea con l’uscita di Anima latina, un album che, per il suo carattere rivoluzionario sotto l’aspetto musicale e dei testi, rappresentò un unicum nella produzione della più celebre coppia del cantautorato italiano.

E che fu anche il disco più venduto nella loro storia. Marengo la realizzò direttamente nello studio in cui fu prodotto l’album, in Brianza. Era lì come produttore di Tony Esposito e quando Battisti, dopo averlo incontrato e averci parlato, lui che non incontrava da anni la stampa, seppe da Mogol che era anche un giornalista, non si arrabbiò più di tanto, chiedendo soltanto di poter leggere l’intervista prima della sua pubblicazione e fornendo poi la sua approvazione. E le cinquecentomila copie vendute dall’edizione di Ciao 2001 in cui fu pubblicata l’intervista a Battisti furono il numero più alto nella storia del giornale.