La protagonista della nuova serie TV parla della sua sfida alla disabilità.
Intervista recentemente dal settimanale Di Più, Chiara Bordi rompe gli stereotipi e ridefinisce la narrativa sulla disabilità. Dopo aver partecipato nel 2018 a Miss Italia, ora è tra i protagonisti della nuova serie TV di Canale 5 I Fantastici 5, con Raoul Bova nei panni di un allenatore che deve guadagnarsi la fiducia di una squadra di atleti paralimpici.
La serie si distingue perché, per la prima volta, la disabilità viene rappresentata senza voler suscitare simpatia forzata. Nelle parole di Chiara: “Ora che mi rivedo in televisione in ‘I Fantastici 5’ mi sento sempre più felice di avere recitato in una fiction come questa dove, forse per la prima volta, si parla di disabilità senza suscitare nel telespettatore alcuna forma di pietismo. Del resto noi disabili non siamo vittime, non siamo eroi: siamo persone come tutte”.
Ma il percorso verso il successo di Chiara Bordi sul piccolo schermo (da Prisma a Le Iene) non è il suo unico trionfo. Nel 2018, ha fatto la storia a Miss Italia diventando la prima partecipante a competere e a camminare sulla passerella con una gamba protesica. Nonostante un incidente che le ha cambiato la vita, Chiara ha rifiutato di lasciare che questo la definisse.
L’incidente a 13 anni
A soli tredici anni rimase coinvolta in un tragico incidente dopo aver assistito ad uno spettacolo di danza nella sua città natale. Accettando un passaggio sullo scooter di un amico, il loro viaggio è stato bruscamente interrotto quando un’auto si è scontrata con loro, colpendo il piede e la gamba sinistra di Chiara. “Ricordo che ero per terra, mi guardavo le braccia, mi toccavo il viso, cercando di capire dove fossi ferita. Poi il mio sguardo è scivolato sulla gamba: ho capito immediatamente la gravità della situazione”
È difficile immaginare le emozioni vissute da Chiara in quei momenti difficili. Il suo piede è stato amputato per primo, seguito dalla gamba sotto il ginocchio dopo tre interventi chirurgici per prevenire la necrosi. “Avevo tutti attorno a me: i miei genitori, mia sorella, gli amici. Le mie prime parole furono per mio padre e mia madre: Mi dispiace, mi sentivo in colpa, piangevo. Ho iniziato a maledire quel giorno”.
La reazione
In una situazione così complicata, Chiara ha dovuto affrontare lo stigma e sentirsi diversa da tutti gli altri. Ma ha fatto una scelta: arrendersi o elevarsi al di sopra. E lei ha scelto quest’ultima. Da lì, il suo desiderio di esprimersi e di valorizzare i suoi talenti l’ha portata nel mondo della recitazione.” A partire dalla serie Prisma”, ora è una parte fondamentale de “I fantastici 5”. I ruoli di Chiara hanno infranto i preconcetti e hanno evidenziato la profondità del suo personaggio oltre il suo arto protesico. “Se prima del mio incidente, avessi visto una persona con disabilità in un film oppure in una serie probabilmente avrei pensato alla disabilità solo come a qualcosa di sfortunato. Invece, I fantastici 5 mi ha dato la possibilità di fare vedere che dietro a una protesi c’è tanto altro…”.