Biancaneve “nuova” e “old school” si sfideranno nel 2024

Una nuova Biancaneve “tradizionale” minaccia la Disney

Molto si è parlato della scelta della Disney di essere eccessivamente “inclusiva”, tanto da trasformare magicamente il colore della pelle delle principesse delle fiabe animate che tutti conosciamo, sin da bambini. Prima è stata la volta della Sirenetta, adesso tocca alla nuova Biancaneve del 2024, che avrà origini colombiane e polacche, la sua carnagione non sarà pallida e le sue guance non saranno rosse, così come le labbra.

Quando il nome della protagonista (Rachel Zegler) è stato annunciato, la polemica è diventata subito trending su Twitter ed è durata molti giorni: in effetti, la Biancaneve originale (nella versione dei fratelli Grimm del 1812) viene esplicitamente descritta “con le labbra rosse come il sangue, la pelle bianca come la neve e i capelli neri come l’ebano”.

In risposta alle (molte) critiche, l’attrice su Twitter, ha scritto:

«Sì, sono Biancaneve. No, non mi sto sbiancando la pelle per il ruolo»

Ad ogni modo, questa ormai è storia vecchia; la notizia del momento è il trailer rivale che è stato pubblicato sul web: il sito The Daily Wire ha, infatti, creato la propria versione “conservatrice” di Biancaneve, fatta per rivaleggiare con quella della Disney.

Questa versione si intitolerà Biancaneve e la Regina Cattiva. Il film, che uscirà anch’esso nel 2024, sarà il primo lungometraggio prodotto per la piattaforma di intrattenimento per bambini Bentkey, che esordirà il prossimo anno proprio con questo titolo e che punta apertamente a sfidare Disney+, e vedrà nei panni della principessa la youtuber Brett Cooper.

La Cooper si era già espressa su YouTube riguardo alla nuova Biancaneve sul suo programma The Comments Section:

Riguardo a questa versione anti-Disney di Biancaneve, Jeremy Boreing, co-fondatore di The Daily Wire, ha dichiarato:

“Invece di raccontare storie di verità senza tempo, quello di cui le antiche fiabe parlavano, la nuova Biancaneve Disney è una richiesta di scuse per il loro passato e sottoporrà i bambini alle distruttive bugie che vanno di moda nei nostri tempi. […] Sebbene la Disney usi ancora il nome di Walt, ha abbandonato da tempo le sue origini. Ci sono voluti cento anni per costruire la Disney. Noi sappiamo di non essere ciò che loro sono diventati, ma speriamo col tempo di diventare ciò che loro erano: un piccolo studio con grandi idee e il coraggio di inseguirle”.