Fiona Harvey ora può denunciare la piattaforma streaming per diffamazione.
Baby Reindeer non è “una storia vera”. La serie TV non smette di lanciare colpi di scena, trasformandosi di notizia in notizia una sorta di fiction reale in evoluzione.
Pubblicità sbagliata
Un giudice di un tribunale distrettuale della California, negli Stati Uniti, ha stabilito che Fiona Harvey, la presunta stalker che ha ispirato il personaggio di Martha nella serie, può procedere con la sua causa per diffamazione nei confronti della piattaforma di streaming. Fiona Harvey si era scagliata contro la piattaforma che l’aveva diffamata associandola ad avvenimenti mai accaduti che hanno gravato sulla sua reputazione. Secondo la sentenza, lo show è stato erroneamente pubblicizzato come una “storia vera”, e Netflix “non ha fatto alcuno sforzo” per verificare la storia dell’autore o per mascherare il fatto che Fiona Harvey avesse potuto ispirare il personaggio di Martha.
La prima udienza
Fiona Harvey ha intentato una causa da 170 milioni di dollari, sostenendo di essere stata diffamata dalla serie che ha fatto conoscere al mondo Martha come una stalker condannata per i suoi reati. La donna ha sostenuto che lo show televisivo insinua erroneamente che lei abbia aggredito sessualmente Richard Gadd (il creatore della serie) e che sia stata mandata in prigione per averlo perseguitato. Anche se non è mai stata nominata in Baby Reindeer, il pubblico l’ha rapidamente identificata tramite i suoi post sui social. Da quel momento la donna avrebbe ricevuto minacce di morte. La prima udienza in tribunale è attesa per il 6 maggio 2025