L’ex Miss Italia: “Sono 30 anni che faccio la fame“.
Arianna David, ex Miss Italia del 1993, si trova ad affrontare una dura battaglia contro l’anoressia. Ospite da Bruno Vespa a Cinque Minuti su RAI 1, ha parlato del disturbo alimentare di cui soffre ormai da molto tempo. Arianna David dopo 31 anni dal suo trionfo ha una vita segnata da una lotta quotidiana: “Sono 30 anni che faccio la fame e questo ti porta tanti scompensi“. Una battaglia iniziata poco dopo la vittoria del concorso di bellezza.
“Sto soffrendo di anoressia nervosa”
“Scesa a 39 chili, oggi ne pesa 47 e indossa la taglia 34 da bambina”, ha esordito Bruno Vespa e Arianna ha iniziato il suo racconto: “46 chili e la 34 da bambina, ahimè. A 21 anni non avevo paura di ingrassare. Vedevo modelle molto magre e bisognava essere come loro per fare determinati lavori. Esistono imposizioni della società sbagliate. E quando toccano persone un po’ più sensibili, come me, accade questo. Quando ti ammali di questo tipo di malattia non se ne esce mai fuori. Qualsiasi cosa ti accade nella vita, te la prendi sempre con il cibo. In questo periodo della mia vita io sto soffrendo di anoressia nervosa, perché sono talmente nervosa che non ho mai appetito e questo mi porta a non mangiare”, ha spiegato Arianna David, e Bruno Vespa ha detto: “Ma lei mangia un piatto di fagiolini al giorno, ma come si vive così!”. “E mi alleno anche in palestra, ma non vado in palestra perché devo dimagrire, non guardo le calorie del fagiolino o del gelato. Io non ho fame” ha risposto ex Miss Italia spiegando che il problema non è il dover dimagrire a tutti i costi, ma il non avere appetito.
“Alle persone consiglio di chiedere aiuto”
“Succede che quando ti ammali di questo tipo di malattia, se così possiamo chiamarla, non se ne esce mai fuori. Si hanno continuamente delle ricadute, qualsiasi cosa ti possa accadere nella vita, purtroppo, te la prendi con il cibo. Alle persone consiglio di andare in un centro e chiedere aiuto perché da soli è veramente difficile. Io lo dico sempre, sono 30 anni che faccio la fame e questo ti porta tanti scompensi, sei anche più irritabile. Si è diversi ed è una grandissima sofferenza”.
Imposizioni della società sbagliate
“All’inizio non era tanto la paura di ingrassare. Esistevano dei modelli di top model che erano molto filiformi. Bisognava essere come loro per fare determinati lavori. Quindi parliamo di imposizioni della società sbagliate: quando toccano persone un po’ più sensibili, come posso essere io, accade questo. Non è che non sono mai andata a farmi curare per chissà quale motivo. Ma pure perché determinate cure hanno anche determinati costi. Perché non ho chiesto aiuto? Perché nella vita ci sono tante cose, come pagare il mutuo e così via… Pagare 150 euro a prestazione diventa molto impegnativo per una persona che ha uno stipendio normale. Se ora andrò in un centro? Ci penserò”.