Anna Oxa: “Sono cresciuta in Italia come straniera”

Anna Oxa: "Sono cresciuta in Italia come straniera"

La scelta di Anna Oxa di definirsi “artigiana del suono e della voce”.

Anna Oxa è stata ospite di Domenica In“, la cantante ha parlato di sé, delle sue trasformazioni e del rapporto con la musica. L’intervista di Anna Oxa è stata un’occasione per conoscere meglio la cantante e per scoprire alcuni aspetti della sua vita che non erano noti al pubblico. Una delle rivelazioni più importanti è stata quella della sua identità albanese.

Le sue origini

“Nessuno sa che io nasco in una famiglia a Bari, mio padre è albanese. Siccome all’epoca c’era la convenzione di Ginevra, io non potevo essere italiana: ero e sono albanese, ed è una cosa importante, perché la vita intensa che ho avuto è stata quella di una straniera in Italia.” 

La sua musica nasce da un luogo di pace in cui si è rifugiata

“C’è una connessione, una verticalità che ti unisce a questa dimensione. Tu raccogli quel tutto, lo porti dentro di te e trasferisci questa cosa che sta avvenendo, che sta accadendo. È stato naturale percorrere questa strada, non ho dovuto neanche scegliere, era quella, a prescindere da quello che avrebbe potuto costare. Ma è così che dovrebbe essere un artista.”

La sua vita tra le vette delle montagne 

Io ho sempre vissuto vicino dove sta la natura. Vivere nella città era troppo pesante, troppo caotico: vivere in natura è molto più congeniale per me. Qui vedo la creatività. Non ho bisogno di dire chi sono o cosa faccio; la natura sa, e tu sei libera di percepire questo silenzio che parla. Per me è stato naturale farlo, se non avessi fatto questo, avrei sottratto a me stessa la vera mia natura e avrei sottratto alla gente questa musica che nasce altrove.”

Non sono un artista, ma una “artigiana del suono e della voce”

“Sono cresciuta insieme alla musica. Non c’era separazione. Il suono era sempre con me (…) Io sono cresciuta come se fossero due vite parallele, Anna del quotidiano e il suono, la dimensione dove, come in natura, non ho bisogno di raccontare nulla.”