Sophie Codegoni: “Trovavo sempre una giustificazione ai suoi comportamenti”.
Alessandro Basciano si sfoga sui social perché gli è impossibile avvicinarsi alla figlia Cèline Blue, avuta con la sua ex Sophie Codegoni che lo ha denunciato per stalking.
La storia su Instagram
Alessandro Basciano si lamenta del fatto che è stato privato della possibilità di stare insieme a sua figlia, nonostante non abbia ricevuto nessuna restrizione, e a quarantotto ore dall’arresto è stato rilasciato. “Sono stato privato della libertà che è la cosa più preziosa per un uomo“, ha scritto in una storia l’influencer. “Anzi no, la seconda, la prima sono i figli ed io sono stato privato anche di questo, perché ancora oggi non riesco a vedere la mia bambina. Questo nonostante io non abbia alcuna restrizione nei confronti di alcuno“. E poi ha concluso: “Riabbracciare mia figlia sarebbe la carezza sull’animo di cui, ora più che mai, avrei bisogno“.
Una giustificazione sempre pronta
Intanto, Sophie Codegoni in un’intervista al Corriere della Sera, alla domanda: “Perché non sta rispondendo alle varie accuse che Alessandro Basciano sta facendo nei suoi confronti?”, ha fatto sapere: “Credo che questa non sia la sede opportuna per farlo, motivo per il quale non racconterò, non risponderò e ascolterò nell’attesa che la giustizia faccia il suo corso. Sono molto serena perché so che ogni cosa che ho dichiarato è affiancata da prove e testimoni. Ci vorrà del tempo, ma la verità verrà a galla”. E poi, sul perché non abbia mai denunciato Alessandro Basciano, l’influencer ha detto: “Non ho mai negato di averlo amato tanto. Ci ho riprovato un’infinità di volte perché pensavo di poter cambiare le cose e avere la famiglia che sognavo, ma io nascondevo a tutti la verità, anche alla mia famiglia, perché dentro di me sapevo che stavo sbagliando. Trovavo sempre una giustificazione ai suoi comportamenti, riuscivo sempre a trovare delle colpe in me e lui riusciva ogni volta a farmi tonare indietro, a farmi negare con me stessa la verità. Trovava sempre il modo di giustificare il suo comportamento, diceva che sarebbe cambiato, che avrebbe iniziato una terapia, piangeva e io ci credevo”.