Ornella Muti: “Facciamo cose solo per piacere agli altri”

Ornella Muti: “Facciamo cose solo per piacere agli altri”

“Ti spogli delle extension, delle ciglia, delle scarpe, e sei un’altra”.

Ornella Muti, che a breve spegnerà settanta candeline, ha fatto sapere che non gliene “frega niente, l’età non è importante per me”. In un’intervista con Il Giornale l’attrice ha sostenuto che l’età è per “le donne uno spettro. Per gli uomini no. Ma io non le do nessun valore. L’età è un numero, non ti definisce come persona”.

Penalizzata dalla bellezza

La bellezza è sempre stata un problema per Ornella Muti. “È un continuo sentirsi dire: ‘Come eri bella da giovane. Ma sei bella anche ora’. Se non hai una tua base solida rischi di perderti”, ha detto l’attrice. “Pensi di non esistere più. Non sono più quella di una volta quindi non valgo più. Questo è ciò che porta questo lavoro, questa società”. E poi ammette che non voleva diventare attrice: “Io volevo fare la ballerina. Ho studiato danza per molti anni. Poi volevo fare la maestra d’asilo, e poi, non chiedermi perché, volevo fare la scienziata nucleare. Invece a quattordici anni ho iniziato a recitare”. Quindi aggiunge: “Ho una sensazione ma non so se è vera: mi sentivo penalizzata dal mio essere così bella. Forse perché non ero in grado di dare agli altri ciò che volevano da me”.

Onorare ciò che siamo

Ornella Muti rivela di aver sentito sempre negli altri una voglia di ‘affondarla’. “Una sensazione strana, soprattutto con gli uomini. Quella di dover lottare per essere apprezzata per quello che ero. Si fermavano troppo all’apparenza”, ha detto l’attrice, aggiungendo che avere una figlia quando aveva diciotto anni l’ha resa più responsabile. “Ero giovanissima. Però avere Naike così presto mi ha tenuta con i piedi per terra. Mi ha tenuta sana. Oggi avere un figlio fuori dal matrimonio è semplice. Ai miei tempi era una cosa che mi faceva schifo. È stato faticoso”. E il suo rapporto con i social?. “Sentirmi definire da un like mi offende, mi umilia e mi frustra”, sottolinea. “Siamo proiettati a fare solo cose per piacere agli altri. Fingere di stare nelle scarpe di un’altra persona per piacere agli altri è aberrante. Perché poi torni a casa, ti spogli delle extension, delle ciglia, delle scarpe, e sei un’altra. Dobbiamo onorare ciò che siamo”.