“Capita che il lavoro entri nella coppia ma abbiamo imparato a gestirlo”.
Sixpm, marito di Rose Villain, parla con Vanity Fair di come sia fondamentale per entrambi vivere esperienze separate. Andrea Ferrara, così all’anagrafe, spiega come entrambi abbiano imparato a gestire il loro tempo: “Capita che il lavoro entri nella coppia ma abbiamo imparato a gestirlo”. Sixpm è infatti un importante producer che ha portato nel panorama italiano personaggi come i Club Dogo, Guè, Marracash, Tony Effe, Ernia e la stessa Rose Villain. Quest’ultima è diventata sua moglie nel 2022, con un matrimonio celebrato su un rooftop a Brooklyn. Attualmente Sixpm torna con il nuovo singolo My Love! Insieme a Rose Villain, Ernia e al collettivo partenopeo SLF.
Il segreto del rapporto con Rose Villain
“Capita che il lavoro entri nella coppia ma abbiamo imparato a gestirlo bene”, spiega Sixpm. Nonostante possa succedere che l’aspetto privato e lavorativo della vita si mescolino, il producer racconta di aver scoperto il segreto per far funzionare le cose. “Per noi è fondamentale fare esperienze separatamente così, quando ci ritroviamo, ci consigliamo reciprocamente un film, una canzone e così via. Il segreto è arricchirci individualmente per poi arricchire il progetto comune”. Parlando poi del matrimonio: “Io ho fatto un disastro. Sono pessimo nell’organizzare le cose”, ha ammesso. “Rose mi aveva affidato solo la scelta del DJ e io ho semplicemente scritto su Google ‘DJ-matrimoni-New York’. Gli ho scritto, chiesto la fee e l’ho scelto. Gli ho mandato una playlist, peccato che si sia messo a suonare solo un terzo di quelle canzoni, per poi mettere delle sue cose orrende”.
Il futuro di “My Love!”
“Dico la verità: non riesco a prevederlo, così come non ci riescono discografici con 30 anni di esperienza che ciccano totalmente”. Sixpm parla del possibile successo di My Love. “Le hit vere sono imprevedibili”, spiega. “Bisogna selezionare bene. Nella musica, tra professionisti, dove ognuno ha ben chiaro il proprio ruolo, il team-work paga sempre. Ci sono state sessioni con dieci persone in cui ciascuno diceva una parola e ogni intervento faceva la differenza sul risultato”. Sixpm aggiunge di amare il suo ruolo dietro le quinte, per poter scegliere quando apparire. E rispetto alla ricerca dell’artista, se questa avvenga da parte del producer o viceversa, risponde un diplomatico “cinquanta e cinquanta”.